Palermo, mafia: scampato alla morte gli notificano ordini di arresto

Palermo, mafia: scampato alla morte gli notificano due ordini di arresto

La sparatoria allo Sperone
Gli hanno estratto un proiettile dal cranio

PALERMO – È fuori pericolo e gli hanno notificato due ordinanze di custodia cautelare in carcere. Alessio Salvo Caruso ha lasciato il reparto di Rianimazione dell’ospedale CIvico ed è ricoverato in quello riservato ai detenuti. Gli hanno estratto un proiettile dal cranio. Contro di lui ha fatto fuoco Camillo Mira nella stessa sparatoria costata la vita a Giancarlo Romano, boss in ascesa della famiglia di corso dei Mille

Caruso è indagato per il tentato omicidio di Camillo Mira e del figlio Antonino. Pochi giorni dopo il suo ferimento la Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto l’arresto per mafia. Caruso ha partecipato alle scene da Far West pistole in pugno per le strade del quartiere.

Alla base dell’omicidio c’è lo scontro sulla gestione delle scommesse clandestine. Un ruolo chiave nel giro aveva Pietro Mira, figlio di Camillo e fratello di Antonio che il giorno dell’omicidio fu pestato da Caruso nel garage dove c’era la base operativa del “pannello”. L’episodio, ammesso dallo stesso Pietro Mira, diede il via al regolamento di conti culminato nell’omicidio, preceduto da una sparatoria davanti a un’agenzia di scommesse in corso dei Mille


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI