Mafia e droga: gli incontri a Palermo dei boss trapanesi

Mafia e droga: gli incontri a Palermo dei boss trapanesi

Il virus spia nei telefonini svela alcuni affari illeciti

PALERMO – Fino ad un anno fa Jhonatan Lucchese sembrava essere uno dei tanti piccoli spacciatori palermitani. Il blitz dei carabinieri dei giorni scorsi svela i suoi contatti con alcuni mafiosi trapanesi.

Piero Di Natale, braccio destro del boss e fedelissimo di Matteo Messina Denaro, Franco Luppino, avrebbe svolto il ruolo di tramite tra Lucchese e Rosario Stallone, originario di Castelvetrano, arrestato nell’estate dell’anno scorso.

Gli uomini del Ros e del Comando provinciale di Trapani hanno monitorato tre incontri fra Di Natale e Lucchese, a Palermo. Per la precisione, nel 2020, si sono dati appuntamento nel parcheggio di Leroy Merlin e in una stazione di servizio nei pressi dello svincolo autostradale per Partinico.

Il virus spia iniettato nei telefonini degli indagati ha consentito di registrare anche delle consegne di denaro a Lucchese per il pagamento di alcune partite di droga. “Mille e 800 sono?… ti aveva detto due mio cugino”, diceva Lucchese riferendosi a Stallone.

A Proposito di soldi e consegne Lucchese protestava per i ritardati pagamenti: “Gli dici che non può essere cosi…diglielo: ‘Devi essere più veloce se te ne manda di meno…non può essere…perché ho problemi a Palermo…?”.

Ed è sul ruolo di Lucchese che ora si concentrano le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.


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