La morte di Angelo Onorato, si continua a indagare

La morte di Angelo Onorato, tracce biologiche sul sedile posteriore del Suv

Si continua a indagare. I periti isolano il Dna

PALERMO – Ci sono ancora degli accertamenti da eseguire nell’inchiesta sulla morte dell’architetto Angelo Onorato. La polizia scientifica ha isolato delle tracce biologiche sul sedile posteriore del Suv dove lo scorso maggio è stato rinvenuto il cadavere del marito dell’eurodeputata Francesca Donato.

Nulla di anomalo al momento. L’ipotesi privilegiata fin dall’inizio resta quella del suicidio, ma va definitivamente esclusa quella dell’omicidio finora non suffragata da alcun elemento.

morte Onorato
Il Suv dove è stato rinvenuto il cadavere di Angelo Onorato

I periti nominati dalla Procura di Palermo ieri, martedì 3 settembre, hanno lavorato sulle tracce biologiche nei locali della polizia scientifica. Attraverso il Dna si capirà se in macchina sono salite persone estranee.

Non vi erano tracce di estranei ad esempio sulla fascetta di plastica trovata stretta al collo del professionista, ma solo il Dna dell’uomo e di chi gli ha prestato i primi soccorsi il 25 maggio scorso.

Diverso scenario potrebbe emergere dal materiale trovato sul sedile dell’auto. Di certo da sole le tracce biologiche non sono risolutive, ma intanto bisogna capire chi è salito a bordo del Suv.

Onorato è arrivato da solo – si vede dalle telecamere – nella strada che costeggia via Ugo La Malfa dove è stato rinvenuto il cadavere. Prima ha incontrato qualcuno?

L’autopsia ha confermato che è morto per soffocamento. Onorato non ha provato a togliere la fascetta. Non ci sono segni di reazione nelle sue mani. Significa che non ha provato a divincolarsi dalla morsa di un assassino. Non ci sono segni di aggressione. Si sarebbe stretto da solo la fascetta attorno al collo. La Polizia sta anche cercando il negozio dove è stata acquistata.

Resta sempre oscuro il movente. Gli investigatori della sezione Omicidi della squadra mobile hanno analizzato lo smartphone e il tablet dell’imprenditore. Cercano la chiave del mistero, di un ricatto forse. Di un qualcosa che lo avesse turbato fino a spingerlo alla decisione di togliersi la vita.

Deve essere successo qualcosa che lo ha sconvolto la mattina del tragico gesto. Poco prima aveva inviato un messaggio audio per tranquillizzare un amico. Gli diceva che avrebbe inviato un suo operaio per sistemare lo zoccoletto di casa (Onorato era titolare del negozio “Casa” in viale Strasburgo). Era preso da mille impegni, ma avrebbe provveduto al più presto.

Il tono di voce era sereno. Nessun segnale di nervosismo. Al contrario un “ci vediamo più tardi” che non faceva presagire il gesto estremo.


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