Palermo, omicidio alla farmacia: omertà non ha protetto l'assassino

Omicidio davanti alla farmacia, l’omertà non ha protetto l’assassino

Chi ha visto ha aiutato i poliziotti ad individuare Giuseppe Cangemi

PALERMO – Un omicidio in pieno giorno. Stavolta, a differenza di altre circostanze del passato, non c’è stato il silenzio a coprire l’assassino. Chi ha visto ha aiutato i poliziotti della squadra mobile ad individuare Giuseppe Cangemi che la settimana scorsa ha assassinato il cognato Stefano Gaglio davanti alla farmacia dove lavorava come magazziniere.

“C’era un uomo che passeggiava”

C’è chi ha riferito di essersi accorto che “intorno alle ore 8:30/8:45 un signore passeggiava innanzi alla portineria sul marciapiede. Era un’andatura nervosa, faceva di continuo avanti e indietro. Era un signore dall’apparente età di 60/65 anni”.

Le immagini hanno confermato tutto. Cangemi è stato ripreso dalla telecamera piazzata nella portineria di un palazzo mentre attendeva l’arrivo del cognato. Si è appostato, ha attraversato la strada e ha sparato quattro volte. Il testimone ho fornito anche una descrizione precisa dell’abbigliamento dell’assassino: “Vestiva con scarpe da ginnastica, jeans e polo se non sbaglio arancione, un giubbino blu e non ricordo bene se avesse un cappellino”.

“Ho sentito gli spari”

Le immagini della telecamera che inquadra l’ingresso della farmacia in via Oberdan confermano anche il dettaglio del cappellino, che non è bastato a Cangemi per evitare di essere identificato. Il testimone ha aggiunto di avere sentito tre colpi d’arma da fuoco e di avere visto davanti alla farmacia una persona che cadeva a terra. L’uomo aveva infine raggiunto a passo spedito lo scooter e si era allontanato da piazza principe di Camporeale in direzione corso Finocchiaro Aprile senza imboccare traverse.

“L’assassino ha sparato davanti alla farmacia”

Qualcuno ha assistito all’omicidio da distanza ravvicinata e non ha esitato a raccontarlo: “È spuntato quel tizio che ha sparato diversi colpi di pistola, forse quattro (è il numero confermato dall’autopsia ndr). Subito dopo è scappato senza dire nulla in direzione di piazza Principe di Camporeale dove aveva uno scooter posteggiato”.

Anche questo testimone ha fornito una descrizione di Cangemi: “Era un uomo robusto, più grande di me quindi dai 60 anni in su, era più alto di me che sono 170cm ma non so dire quanto fosse con precisione, aveva pantaloni jeans, un cappellino tipo baseball, di cui non ricordo il colore, e non portava occhiali, aveva una giacca perché ricordo che riponeva la pistola al suo interno ma non ne ricordo le caratteristiche”.

Nel pomeriggio del giorno dell’omicidio Cangemi è stato arrestato a Carini. Era in scooter e aveva con sé l’arma del delitto. Un delitto che stavolta non è stato coperto dal silenzio dei testimoni. All’indagato la Procura di Palermo contesta l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.


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