Partigiani Pd, c'è l'anti-Leopolda |"Il 5 marzo un nuovo inizio" - Live Sicilia

Partigiani Pd, c’è l’anti-Leopolda |”Il 5 marzo un nuovo inizio”

Domenica mattina l'evento a Palermo. Intanto sui territori continuano gli strappi e le proteste.

PALERMO – L’appuntamento è per domenica mattina a Palermo. E la prima kermesse dei “Partigiani Dem” si annuncia affollata. I “ribelli” del Pd siciliano, in rotta con la corrente renziana che ha fatto da asso pigliatutto alle Politiche si riuniranno al Real Teatro Santa Cecilia, dando voce al malessere dei territori in un partito sempre più sull’orlo di una crisi di nervi.

“Il 5 marzo, per tanti di noi, sarà un nuovo inizio. Scriveremo tutti insieme un nuovo racconto del Partito democratico”, dice Antonio Rubino, uno dei promotori del gruppo che nell’ultimo mese ha fato sentire la sua voce critica sulle mosse del partito.

L’idea resta quella dello slogan, cioè “non cambiamo partito ma cambiamo il partito”. E la sala, fanno sapere gli organizzatori “sarà letteralmente invasa dai simboli del Pd”. Con adesioni che arriveranno da diverse zone della Sicilia. Una sorta di “anti-Leopolda” con militanti del partito, amministratori, segretari di circolo (già un centinaio le richieste di interventi) provenienti da diverse aree del partito. E qualcuno, anche se ancora non confermato, potrebbe arrivare anche da oltre Stretto.

D’altronde, le cronache delle ultime settimane raccontano di fratture e mal di pancia che emergono continuamente in mezza Sicilia. L’ultimo caso arriva da Partinico, nel Palermitano. “Apprendiamo dai social network di una iniziativa di presentazione dei candidati PD a Partinico, organizzata, da non si sa chi e senza il coinvolgimento del circolo territoriale – dice Franca Sicula, segretario del locale circolo Pd -. Il fatto non ci stupisce e ripercorre gli avvenimenti  che si sono già verificati a Bagheria e in altri comuni siciliani, dove lo spirito dei militanti di questo partito è stato mortificato da una deriva che punta ad annullare  la rappresentanza territoriale, le regole statutarie e il senso di appartenenza a quella che dovrebbe essere una comunità”. L’attacco frontale è verso il gruppo di Davide Faraone e il processo che secondo i “dissidenti” vorrebbe trasformare il Pd nel “partito di Renzi”. “ La composizione delle liste per le elezioni politiche ha confermato questo disegno – scrive Sicula -. La stragrande maggioranza dei collegi è stata assegnata dall’alto ad esponenti che nulla hanno a che vedere con i valori del partito democratico, umiliando storie, appartenenze e territori”.

Insomma, non solo Partigiani. Il terremoto ha investito casa dem anche a Catania. In meno di dieci giorni, infatti, si sono dimessi il segretario provinciale dei Giovani Democratici Gianluca Scerri, il direttivo del circolo di Castel di Iudica, il responsabile organizzazione del circolo universitario Dario Gulisano e il vice segretario del Pd Jacopo Torrisi.

Nel Nisseno il partito è in agitazione per la ricandidatura, non digerita da un pezzo di militanti, di Daniela Cardinale. Tanti i mal di pancia anche ad Agrigento. La tensione nel partito è palpabile e le critiche si sono fatte sentire anche ai big come Antonello Cracolici o come i parlamentari uscenti messi da parte, come Franco Ribaudo e Magda Culotta. Attacca a testa bassa anche Rosario Crocetta. E non ha celato il suo malessere nemmeno il segretario regionale Fausto Raciti, ricandidato in posizione utile ma ormai ai margini. Basti pensare che alla presentazione dei candidati nella segreteria regionale lui non c’era e a fare gli onori di casa è stato Davide Faraone, che dirige il traffico in entrata dei nuovi innesti.


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