"Per la Gesip non cambia nulla |L'azienda resta in liquidazione" - Live Sicilia

“Per la Gesip non cambia nulla |L’azienda resta in liquidazione”

Contattato da LiveSicilia, il vicesindaco spiega: “Il giudice ha semplicemente confermato che non si può procedere con l’amministrazione straordinaria, né col fallimento, quindi l’azienda resta in liquidazione così com’era”.

PARLA CESARE LAPIANA
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PALERMO – Per la Gesip non cambia nulla. Parola del vicesindaco Cesare Lapiana che, contattato da Livesicilia, ha rassicurato i lavoratori: “Il giudice ha semplicemente confermato che non si può procedere con l’amministrazione straordinaria, né col fallimento, quindi l’azienda resta in liquidazione così com’era”.

L’indicazione del governo, d’altro canto, era chiara: la Gesip doveva cessare la sua attività entro il 31 dicembre del 2012. “E’ così è stato – aggiunge Lapiana – non ci sono state altre attività”. Per Palazzo delle Aquile, quindi, con la sentenza non cambierebbe nulla per i lavoratori visto che resta in piedi anche la richiesta per la Cassa integrazione in deroga per altri quattro mesi.

Ma una nota di piazza Pretoria punta il dito contro il liquidatore Giovanni La Bianca: “L’amministrazione comunale ha immediatamente incaricato l’avvocatura di esaminare la situazione determinatasi e ciò al fine di esperire ogni azione a tutela dell’amministrazione e a garanzia dei diritti dei lavoratori, per accertare e far valere in ogni sede competente eventuali responsabilità con riferimento alla gestione della società”.

Malgrado le rassicurazioni del Comune, resta però la convocazione di fine mese per la ricapitalizzazione e soprattutto la questione tfr: la normativa prevede che a pagarlo sia l’Inps in caso di fallimento, altrimenti la spesa resta in carico al Comune che, in questo caso, dovrebbe trovare le somme necessarie.

Secondo il presidente del Collegio sindacale della Gesip, Toti Cottone, per “ricapitalizzare la società, ripianare le perdite e pagare il Tfr dei lavoratori servirebbero circa 60 milioni di euro”. Cottone aggiunge: “Per il Comune questa somma diventerebbe un debito fuori bilancio, e quindi una grana non di poco conto”. “Dalle motivazioni del tribunale che ha rigettato l’istanza di fallimento e di amministrazione – conclude – emerge anche che le perdite della Gesip sarebbero da addebitare al fatto che il Comune da più di quattro anni non ha adeguato il contratto di servizio nonostante i liquidatori che si sono succeduti e il collegio sindacale abbiano più volte sollecitato l’ente a farlo”.


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