PALERMO – Una escalation di pressioni psicologiche avevano trasformato la sua vita in un inferno. Stanotte il culmine, quando avvolta dal terrore ha chiamato la polizia. Sotto casa c’era il suo ex fidanzato, un “buttafuori” che presta servizio in vari locali della provincia e per il quale sono scattate le manette.
L’uomo, un 37enne, non si era mai rassegnato alla fine della relazione con la ragazza, una giovane palermitana. Da maggio per lei era cominciato l’incubo: telefonate, sms e intimidazioni si verificavano all’ordine del giorno. Si sentiva in una gabbia, al punto da non potere uscire nemmeno la sera: l’uomo le aveva ribadito più volte che grazie alla sua rete di contatti nel mondo della notte avrebbe sempre saputo, tappa dopo tappa, dove trascorreva le serate.
Mesi di minacce e persecuzioni quelli raccontati dalla vittima agli agenti che stanotte sono giunti a casa sua, nella zona della Zisa. Il 37enne si sarebbe fatto trovare nei luoghi che frequentava, limitando la vita della ragazza che ieri sera si è trovata di fronte all’uomo che impugnava un coltello da caccia.
Ha prima suonato ripetutamente al citofono, poi l’ha convinta ad uscire in balcone: ha cosi preso in mano l’arma da taglio, l’ha portata alla gola ed ha simulato uno sgozzamento. La polizia l’ha trovato ancora sul posto, intento a proseguire con le minacce. Per lui sono scattate le manette.
