"Più forti col governo politico | Il Pd non può imporre le sue scelte" - Live Sicilia

“Più forti col governo politico | Il Pd non può imporre le sue scelte”

D'Alia (Udc) a Livesicilia
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Il governo politico, la candidatura alle comunali di Palermo, le voci su un ritorno di Nino Dina, il rapporto con Raffaele Lombardo, lo stato di salute del terzo polo e le divisioni con l’Mpa. Gianpiero D’Alia, capogruppo del Misto al Senato e coordinatore siciliano dell’Udc, parla a tutto campo delle strategie dei casiniani per la politica regionale e palermitana, chiede a gran voce un esecutivo che rappresenti i partiti che lo sostengono e si dice pronto a candidare un proprio uomo alla successione di Diego Cammarata, se la Borsellino dovesse rappresentare di tutto il centrosinistra. E alla domanda se l’Udc raggiungerà il 5% risponde: “Siamo già oltre il 10%”.

Senatore, partiamo dal governo politico. L’Udc, insieme al resto del terzo polo, lo ha chiesto a gran voce ma il presidente Raffaele Lombardo ha risposto picche…
“Per dire di no, bisogna prima incontrarsi e parlarsi. Non basta dirsi le cose tramite i giornali. Ci saranno sicuramente le occasioni per confrontarsi su questo tema, a partire dalla convention del terzo polo sul Mezzogiorno che si terrà sabato prossimo a Lecce”.

E perché finora non vi siete incontrati?
“Perché Lombardo è stato molto impegnato. D’altro canto, è il presidente”.

Perché insistete tanto sul governo politico?
“Noi partiamo da un presupposto: vogliamo rafforzare l’esperienza di governo. E’ quello che del resto hanno dichiarato anche Francesco Rutelli (leader dell’Api, ndr) e Carmelo Briguglio (coordinatore siciliano di Fli, ndr). Crediamo in un progetto riformista per il bene della Sicilia, in cui le forze politiche si assumano la responsabilità di scelte precise e necessarie. Faccio un esempio: il ddl sulla riforma delle province si è sbloccato solo grazie al terzo polo e alla sua azione politica, se non avessimo preso posizione non avremmo impresso l’accelerazione necessaria. E’ indispensabile un programma di riforme, che però questo governo tecnico non riesce a fare, non ne ha la forza. Ci vuole un esecutivo che sia espressione dei partiti che lo sostengono”.

Il Pd, però, non sembra essere dello stesso avviso…
“Ovviamente, serve un confronto fra le forze politiche per capire se la maggioranza sosterrebbe questo governo politico. Ci vogliono decisioni comuni e condivise e la consapevolezza di dover adottare soluzioni anche impopolari per il bene di queste terra”.

Però, fino a poco tempo fa, voi chiedevate che il governo politico non si facesse. Avete cambiato idea?
“Il governo politico si deve basare su un programma di cose da fare, non sugli uomini. Non ci interessano le poltrone, ma le riforme. Il governo tecnico ha avuto la forza di fare alcune cose, non ha però la forza di farne altre. Dobbiamo perseguire nelle riforme: questa è sempre stata la nostra posizione”.

Neanche Lombardo, però, sembra condividere la necessità di un governo politico…
“Un conto è che a non essere d’accordo sia il Pd, un conto è che non lo sia il governatore. La scelta del Pd è rispettabile, ma non può imporla al resto della coalizione. Se vogliono indicare tecnici anziché politici, che lo facciano”.

Lei si riferisce al terzo polo e all’Mpa, come se fossero due cose distinte e separate…
“Io prendo atto di quanto dichiarato dal presidente Lombardo, che ha definito l’Mpa una partito territoriale alleato al terzo polo”.

Supponiamo che Mpa e Pd dicano no al governo politico: cosa accadrebbe? Si tornerebbe alle urne?
“Questo dipenderà dalla situazione politica, lo valuteremo. Sabato c’è la direzione regionale del Pd, aspettiamo di capire cosa decideranno, come abbiamo fatto anche in passato, e poi prenderemo una posizione insieme a Fli e Api”.

Avete dato o darete delle scadenze per questo governo politico?
“No, ma i partiti devono aver chiaro di doversi assumere in prima persona la responsabilità delle scelte politiche”.

In un ipotetico governo politico, accettereste la presenza di Massimo Russo?
“Certo, perché un politico in un governo politico potrebbe starci tranquillamente. Sarebbe, per la prima volta, coerente con l’esecutivo. Russo è un politico, non un tecnico, e in un governo tecnico non sta bene”.

Passiamo alle comunali di Palermo. Sosterrete Rita Borsellino?
“Rita Borsellino è una persona per bene, che stimo. Dobbiamo però capire se sarà la candidata unica del Pd, che quindi può rappresentare un punto di sintesi fra moderati e riformisti per il bene di Palermo, o se rappresenterà tutta la vecchia Unione, assumendo una condizione diversa che ci creerebbe qualche difficoltà”.

Il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, sostiene che potreste sostenerla anche senza partecipare alle primarie…
“Io faccio ragionamenti meno sofisticati, sono un po’ più pratico. Le primarie sono un metodo di selezione della classe dirigente tipico del centrosinistra. Un metodo che merita rispetto, ma che non è il nostro e quello del popolo che rappresentiamo. Se vogliamo un accordo fra moderati e riformisti, lo si fa su un nome e su un programma che si discutono insieme. Ma se il nome e il programma sono già decisi, è diverso: non sarebbe più una coalizione, ma l’imposizione di qualcosa. La Borsellino risponderebbe al popolo delle primarie, come è giusto che sia, e quindi porterebbe avanti il programma che uscirebbe dalle primarie, non quello concordato con altri. E immagino che nemmeno la Borsellino voglia essere identificata come una candidata di parte. Dopo quello che Diego Cammarata ha combinato, dopo aver provocato un terremoto del 1908, come si dice a Messina, ci vuole una stagione nuova di rinnovamento, una sintesi fra moderati e riformisti che parli alla stragrande maggioranza dei palermitani, che siano solidali con un’amministrazione che sarà chiamata a prendere scelte difficili”.

Sarebbe possibile invece un’alleanza col centrodestra?
“Assolutamente no, questa è l’unica cosa certa. Lo escludo categoricamente. Non intendiamo assecondare, sostenere o difendere l’esperienza di Cammarata. Stiamo parlando con la società palermitana per individuare un candidato che accetti la sfida per il bene della città. Siamo attenti alla candidatura della Borsellno, ma non siamo fermi”.

Ma alle comunali vi alleerete con l’Mpa?
“Ci auguriamo di sì, ne saremmo felici. Ma se l’Mpa si alleasse col Pd, dovremmo vedere”.

Ci fa qualche nome di possibili candidati del terzo polo?
“No, non sarebbe giusto verso gli altri partiti del terzo polo e verso le persone che stanno riflettendo su questa decisione”.

L’Udc supererà il 5%?
“Noi supereremo la soglia del 10%. Tutti i sondaggi ci danno in Sicilia e a Palermo a ridosso delle due cifre, i peggiori all’8%”.

Anche l’Api e Fli supereranno il 5%?
“Credo proprio di sì”.

Non avete preso in considerazione l’ipotesi di una lista unica?
“Ne discuteremo e vedremo cosa sarà meglio fare”.

Si dice che Nino Dina sia pronto a passare all’Udc…
“Chiedetelo a lui”.

Circola voce che anche Marianna Caronia sia tentata di tornare all’Udc…
“Siamo amici da tanto tempo, ma bisogna chiedere a lei”.


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