MESSINA – Per la realizzazione del ponte sullo Stretto “oggi è stato pubblicato sui quotidiani nazionali e territoriali l’avviso di avvio del procedimento relativo agli espropri che consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione e formulare eventuali osservazioni, a tal fine la società Stretto di Messina ha aperto sportelli informativi sia a Messina che a Villa San Giovanni e a decorrere dell’8 aprile e per la durata di due mesi forniranno supporto e assistenza”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al question time, aggiungendo che “è stata anche indetta e convocata per il 16 aprile la Conferenza dei Servizi”.
L’attacco del Pd
“Oggi parte la complessa, lunga e per nulla scontata procedura degli espropri su un’ampia porzione dei territori che dovrebbero ospitare l’asserito progetto del Ponte di Messina. L’unica certezza per i cittadini è quella più facile d’avviare”. Sono le parole di Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo dei senatori Pd, che rilancia l’attacco al governo Meloni sul ponte, puntando sugli espropri.
Nicita sottolinea il “quadro di assoluta incertezza circa il finanziamento dell’intera opera, la valutazione d’impatto ambientale, le caratteristiche tecniche dell’opera stessa, la soluzione delle tante criticità, la compatibilità ambientale e socio-economica. Peggio di un’opera inutile e dannosa c’è un’opera inutile, dannosa e incompleta”. E ancora: “Già immaginiamo i nostri nipoti guardare piloni incompleti di centinaia di metri stagliarsi sul mare su un territorio devastato in memoria di un ponte che non si farà mai. Prima degli espropri servono risposte certe, tecniche e finanziarie – conclude – sull’opera che sarà un deserto sulle cattedrali”.
Non le manda a dire, su X, Peppe Provenzano, della segreteria nazionale del Pd: “A Messina sono ore di angoscia, parte l’operazione espropri. Il Ponte di Salvini è anche questo: una devastazione sociale, migliaia di cittadini perderanno quartieri, abitazioni e attività, i sacrifici di una vita. Solidarietà e impegno contro un’opera vecchia, inutile e dannosa”.
M5s sul piede di guerra
“Ha del ridicolo la disinvoltura con la quale si stanno muovendo tanto il governo tanto la società “Stretto di Messina Spa” sul tema degli espropri. Il progetto aggiornato ha appiccicate sopra 68 osservazioni del comitato scientifico, la valutazione d’impatto ambientale non è stata fatta e di conseguenza il progetto esecutivo non c’è. Quindi di preciso di cosa parliamo? L’impressione è che pur di aprire il cantiere quest’estate Salvini stia tirando dritto facendo finta di non vedere le varie falle ancora da tappare nell’intera operazione. Ovviamente tutto questo calpestando ogni diritto dei cittadini, che disperati giustamente protestano. Situazione piuttosto grave ma per niente seria, come quasi sempre accade con il governo Meloni”. Così in una nota la deputata M5s Daniela Morfino.
Bonelli e il messaggio a Salvini
“Il ministro Salvini, al Question time che ho presentato oggi, ha confermato che per un anno il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture non ha esercitato nessun controllo sugli atti della società Stretto di Messina. Il suo decreto infatti ha la firma del 2 febbraio. Dovrebbe dire agli italiani la ragione per la quale ha atteso quasi un anno prima di esercitare questo controllo e dovrebbe spiegare anche la ragione per la quale la società Stretto di Messina ancora oggi nega gli atti aggiuntivi e gli atti negoziali tra la società Stretto di Messina e il Consorzio Eurolink. Perché atti negoziali tra due società che dovranno gestire 14 mld di soldi pubblici sono un fatto privato?”.
Così in una nota il deputato di AVS Angelo Bonelli, che prosegue: “Abbiamo chiesto a Salvini se è questo il futuro che immagina per la Sicilia: espropri in assenza di un progetto definitivo in una regione in cui per andare da Siracusa a Trapani si impiegano 12 ore e 5 cambi. Queste cose in realtà il Ministro le conosce bene perché fino a pochi anni fa la pensava come noi. Dovrebbe anche spiegare agli italiani, e questa cosa continueremo sempre a chiederla, perché ha cambiato idea sul Ponte sullo Stretto. Noi non cambiamo idea e continuiamo a sostenere che il vero investimento per il futuro è quello di investire nelle infrastrutture reali come il trasporto pubblico, la sanità, i depuratori di cui tra l’altro la Sicilia ha tanto bisogno” conclude.