I precari del Cas e la beffa| "C'è lavoro per voi, anzi no" - Live Sicilia

I precari del Cas e la beffa| “C’è lavoro per voi, anzi no”

Novantasette precari  sono stati convocati dall'ufficio del personale del Cas per un'eventuale immissione in servizio di 45 giorni. Arrivati sul posto sono stati mandati via. L'assessore Andrea Vecchio: "Questi precari non devono affidarsi alla politica illusoria".

Vecchio: "Politica illusoria"
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Convocati e poi rispediti a casa. E’ successo ai lavoratori precari del Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane, che dopo avere ricevuto un telegramma dall’ufficio del personale che li invitava  a presentarsi per una eventuale immissione in servizio per quarantacinque giorni, sono stati invitati a fare retromarcia. “Siamo stati convocati oggi presso l’ufficio personale dell’azienda – scrive uno dei precari Ate, Agenti Tecnici Esattori – in contrada Scoppo, a Messina.

L’incontro, come diceva il telegramma inviato dal dirigente dell’area amministrativa, l’architetto Letterio Frisone, era stato fissato per le 9 e noi, in tutto novantasette persone, ci siamo presentati sul posto puntuali. Dopo pochi minuti – aggiunge –  ci è stato comunicato che la chiamata era stata sospesa e che potevamo andare via. Un colpo alla nostra dignità e alla nostra voglia di lavorare. Non era mai acacduta una cosa del genere. Vogliamo un intervento del prefetto di Messina, oltre alla pubblicazione del bando di concorso per Ate a tempo determinato e indeterminato e la chiamata stagionale.

Per questo i precari hanno deciso di dare il via ad una protesta con un’assemblea permanente presso la sede del consorzio, annunciando la decisione, tramite una lettera, anche all’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Andrea Vecchio. “Non so per quale tipo di servizio erano stati contattati i precari, ma di sicuro, il fatto che il telegramma parlasse di una “eventuale” immissione in servizio, prevedeva anche l’esito negativo della chiamata. Si tratta di lavoratori che vengono inseriti al bisogno, si vede che non c’era più lavoro per loro. E mi sento di dargli un consiglio: guardatevi intorno, cercate altre opportunità nel mercato. Non sperate nella politica. E’ fallita ormai. E illude”.

 


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