Primo giorno di zona gialla a Palermo, poche mascherine

Primo giorno di zona gialla a Palermo, poche mascherine

Tanti tengono il dispositivo sul braccio, altri neanche lo indossano
CORONAVIRUS
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PALERMO – Primo giorno di zona gialla in Sicilia, con obbligo della mascherina all’aperto e altre regole, ma in realtà in giro sono pochi a indossare il Dispositivo di protezione individuale. Basta fare un giro per Palermo, capoluogo di una provincia che ieri ha fatto segnare 343 nuovi positivi al coronavirus.

“C’è caldo, la mascherina dà fastidio”

Con il gran caldo tenere su la mascherina in giro per strada, come impone il passaggio dalla zona bianca, è davvero complicato. Molti la tengono abbassata o sul braccio, alcuni neppure la indossano. “La mascherina dà davvero fastidio fuori – dice un passante in via Ruggero Settimo, nel centro del capoluogo siciliano -. Però dobbiamo abituarci di nuovo per cercare di superare quanto prima questa pandemia. E’ davvero difficile soprattutto con le temperature di questi ultimi mesi che non ci hanno fatto respirare. Speriamo che tanti siciliani si decidano a vaccinarsi per chiudere una volta per tutte con il Covid”.

Turisti sorpresi

Poche mascherine anche sui volti dei turisti, sorpresi dalla novità introdotta a partire dalla mezzanotte. “Non sapevamo di questa nuova ordinanza – dice un visitatore che viene dalla provincia di Milano -. Ci adeguiamo subito. Certo con questo gran caldo è davvero difficile. Ma per il bene di tutti bisogna rispettare le norme”. Nei locali, che devono adeguarsi al limite di 4 persone a tavolo, le nuove disposizioni vengono rispettate. “Per noi il problema non è la zona gialla – dice Davide Cammarata che gestisce un bar in centro a Palermo -. Il grosso timore è la zona arancione che potrebbe scattare se queste misure non serviranno a fare comprendere che bisogna vaccinarsi tutti per superare l’emergenza. Noi abbiamo già organizzato tutto per fare sedere i nostri clienti, come stabilito”.

I ristoratori: “Rispettiamo le regole”

Anche per i ristoratori le nuove limitazioni non sono un grosso problema. “I titolari dei ristoranti non possono e non hanno alcuna intenzione di sgarrare – dice Gigi Mangia, noto ristoratore palermitano – Noi siamo controllati in modo constante e ognuno di noi è consapevole che bisogna rispettare le norme”.
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