"Prospero, minacce no vax e affetto: ho rischiato di chiudere"

“Prospero, minacce no vax e affetto: ho rischiato di chiudere”

Parla la titolare dell'enoteca minacciata dai no vax.

Cinzia, come stai?
“Ho perso due chili. Bene”. E divampa un sorriso a filo di smartphone.

Cinzia Orabona (a sinistra nella foto) è la valorosa protagonista della storia che LiveSicilia.it ha raccontato in anteprima, la titolare dell’enoteca letteraria ‘Prospero’ che ha, con garbo, chiuso le porte ai no vax. Sono arrivate tantissime minacce, come abbiamo riportato. Ma anche una cascata d’affetto.

Ti minacciano ancora?
“Sì, ma Prospero non si ferma, anche se ricevo numerosissimi messaggi, con le chiamate, non proprio gentili”.

E che ti scrivono?
“C’è chi mi dice che è parente di un pezzo grosso della sanità e mi segnalerà. Alcuni avvocati che mi intimano di tornare sui miei passi. Un presunto tutore delle forze dell’ordine che promette controlli. E insulti… tanti insulti. Cose così. Sto dando tutto ai carabinieri”.

Ma anche moltissima solidarietà. Te l’aspettavi?
“Sì e ce lo meritiamo io e le mie collaboratrici, Rossana e Valeria. I clienti sono felicissimi e si comportano come se fossimo tutti una grande famiglia. Qualcuno passa, suona il clacson e mi manda un bacio o un gesto di simpatia”.

Sei un simbolo.
“Non credo, ho soltanto compiuto una scelta giusta per il bene di tutti, per la salute e per l’economia. Ti racconto gli ultimi diciotto mesi?”.

Certo.
“Non ho potuto più mantenere la casa in affitto, fortuna che un amico mi ha ospitato. Ho rischiato di chiudere, di finire sotto un ponte. Ora ho di nuovo una casa mia. A un certo punto nel conto corrente avevo centoventisette euro e dovevo comprare la merce. Ringrazio pure i fornitori che mi hanno aiutata e che ci hanno permesso di riaprire. Troppa gente non ha idea”.

Hai provato di tutto.
“Perfino con i cocktail e i libri a domicilio. E il mio pensiero va ai tanti che sono stati costretti a chiudere, che non ce l’hanno fatta. Possibile che non si capisca che il vaccino serve a uscire dall’incubo?”.

Non si capisce.
“Moltissimi, per fortuna, cominciano a capire”.


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