CATANIA – Dall’altro ieri, Pubbliservizi ha ufficialmente cessato di esistere. I suoi lavoratori e l’intero pacchetto di assets e servizi è passato alla nuova azienda speciale Servizi città metropolitana Catania, fondata in tempo di record. Salvi i 331 posti di lavoro, per i quali si è svolta una lunga e complessa trattativa sindacale.
Pubbliservizi Catania, la fine dell’azienda
L’ex azienda partecipata da Città Metropolitana è stata in esercizio provvisorio fino al 15 maggio scorso, termine già prorogato rispetto alla scadenza originaria, fissata per marzo. È l’epilogo di una vicenda iniziata nel novembre scorso, con la dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Catania e la messa in liquidazione della stessa azienda.
Il nodo centrale erano i 331 lavoratori, 66 impiegati e 256 operai, assunti in Pubbliservizi. Con la liquidazione il loro futuro era diventato incerto, e sul salvaguardare l’occupazione si è concentrata la vertenza sindacale dei primi mesi del 2023.
La nuova azienda speciale, le proroghe
La fine dell’esercizio provvisorio, originariamente prevista tra la fine di febbraio e i primi di marzo, è stata prorogata fino al 15 maggio per dare modo alla Città metropolitana di Catania (che nel frattempo ha visto un cambio di commissario) di mettere in piedi un’azienda speciale che rispettasse i paletti messi dal Tribunale fallimentare di Catania.
La nuova azienda, la Servizi Città metropolitana di Catania – Scmc, appena nata ha ricevuto 500 mila euro dalla Città metropolitana, somma che è stata impiegata dai vertici dell’azienda per presentare in Tribunale la proposta di acquisizione del pacchetto Pubbliservizi, inclusi mezzi e personale.
La trattativa sindacale
Nel frattempo è continuata la vertenza sindacale su come il personale di Pubbliservizi dovesse transitare in Scmc. Esclusa dai sindacati la possibilità che non fossero assunti tutti i 331 dipendenti, alla fine l’accordo è arrivato con alcune clausole temporanee, come una riduzione dell’orario lavorativo fino a dicembre 2023.
Spianata la strada a un “trasferimento” dei lavoratori, sono arrivate le deliberazioni della Città metropolitana con cui si affidano a Scmc i servizi di pertinenza di Pubbliservizi.
“Non ripetere gli errori del passato”
A commentare la vicenda è Giuseppe D’Amico, segretario provinciale della Ugl Igiene Ambientale, che ha seguito la vicenda insieme al suo vice Uccio Lauricella: “La chiusura di Pubbliservizi è certamente un colpo al cuore per chi ha vissuto una storia aziendale che, nel bene e nel male, ha rappresentato una costola importante per l’ex Provincia, ma non potevamo fare diversamente visto come si erano messe le cose. L’obiettivo era infatti quello di fare in modo di salvaguardare i livelli occupazionali nel complessivo e siamo orgogliosi di esserci riusciti”.
“Adesso – prosegue D’Amico – ci prefissiamo l’obiettivo di tenere altissima l’attenzione affinché non vengano ripetuti gli errori del passato ed auspichiamo che questo rinnovato corso possa partire soprattutto nel segno della collaborazione e del dialogo tra dipendenti ed azienda”.