"Quel dirigente troppo rigido | allontanato da Bellolampo" - Live Sicilia

“Quel dirigente troppo rigido | allontanato da Bellolampo”

Nuove accuse a Cammarata e Lo Cicero
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Diego Cammarata

Gli chiedevano flessibilità e lui si irrigidiva. Per il dirigente a Belloampo, discarica di Palermo, si doveva sempre applicare la legge. Il sindaco di Palermo Diego Cammarata e il presidente e poi liquidatore dell’Amia Gaetano Lo Cicero avrebbero così deciso che Giovanni Gucciardo, dall’ottobre 2009 al gennaio 2010 alla guida della discarica, andava rimosso. E sarebbe finito all’Amia Essemme, una partecipata dell’ex municipalizzata. Cammarata e Lo Cicero sono accusati, oltre che di disastro ambientale, anche di abuso d’ufficio. Gli inquirenti sarebbero in possesso di una prova ancora top secret, da cui emergerebbe che il sindaco avrebbe ordinato la rimozione del dirigente con toni aspri che gli davano la connotazione di un diktat. Gucciardo non aveva gradito il benservito e aveva scritto una lettera di fuoco a Lo Cicero: “Oggi l’Azienda, per scelte azzardate e non condivise nel passato dalla maggior parte dei dirigenti, rischia il fallimento – scrive Gucciardo – e comunque si concludano gli eventi, si prospetta un futuro di stenti, e lei, a cui è oggettivamente riconosciuta la capacità di aver raddrizzato e tenuto fermo il timone, vorrebbe far ricadere le colpe delle cause su altri?”. I magistrati di Palermo, al di là del possibile rancore personale del funzionario, avrebbero trovato riscontri a quanto citato nella missiva da Gucciardo, che da responsabile della discarica per 4 mesi è iscritto nel registro degli indagati assieme alle persone che lo avrebbero avversato. C’é, però, un capitolo del capo d’imputazione che lo descrive come vittima di un “danno ingiusto” provocato da Cammarata e Lo Cicero, che lo avrebbero “rimosso dal suo incarico perché Gucciardo stabiliva che le modalità dovevano essere conformi alla normativa e alle autorizzazioni rilasciate alla discarica”.

Fonte Ansa


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