Rap, è scontro sulle assunzioni: "Non in campagna elettorale"

Rap, è scontro sulle assunzioni: “Non in campagna elettorale”

Oggi si riunisce la cabina di regia ma l'azienda annuncia un bando per 306 operai

PALERMO – Le polemiche non fermano le assunzioni della Rap che, dopo aver pubblicato il bando per 46 autisti che scadrà a fine settembre, si prepara per ottobre a reclutare 306 operai. Un annuncio, dato ai sindacati due giorni fa, che rischia di rendere ancor più incandescente il clima della politica cittadina che si divide e litiga sull’infornata di assunzioni nella partecipata del comune di Palermo alla vigilia di una delicata campagna elettorale.

La Rap cerca autisti

Il piano dell’amministratore unico di Rap, Girolamo Caruso, è già delineato e si basa su un assunto: il servizio rifiuti non è all’altezza delle aspettative e per migliorarlo serve rimpiazzare almeno in parte i quasi 600 dipendenti andati in pensione dal 2014 a oggi. L’azienda ha in programma investimenti, acquisti di attrezzature e per l’appunto le assunzioni: due dirigenti tecnici, 46 autisti per guidare i mezzi anche in vista del rilancio di Bellolampo e una nutrita pattuglia di nuovi operai da dedicare allo spazzamento e alla raccolta di differenziata e indifferenziato, da pagare con le economie ottenute dai pensionamenti.

Un bisogno, quello di autisti, tanto impellente da aver spinto l’azienda a pubblicare un bando da 46 posti pur avendo già “promosso” circa una trentina di interni. Nel febbraio scorso il cda guidato da Giuseppe Norata aveva infatti autorizzato una procedura urgente per cercare fra i dipendenti della Rap chi fosse già in possesso delle patenti necessarie, basandosi sul piano del fabbisogno 2019-2021 che riportava appunto la richiesta di 46 autisti nelle more delle progressioni interne: 10 dipendenti erano già in possesso di patente e Carta del conducente, un’altra ventina le sta conseguendo. Il bando però prevede comunque 46 autisti da aggiungere agli interni, colmando così i pensionamenti.

Dissesto e documenti, oggi la cabina di regia

Tutto liscio, dunque? Non proprio e la riunione della cabina di regia, fissata per questa mattina, potrebbe riservare qualche sorpresa. I tecnici del Comune e della Rap dovranno infatti superare i rilievi che alcuni consiglieri comunali, Ugo Forello in primis, hanno già posto: Palazzo delle Aquile non ha approvato né il piano del fabbisogno 2021-2023 della Rap né quello industriale dello stesso triennio, considerati atti propedeutici e quindi necessari, oltre al fatto che mancano anche il bilancio consuntivo 2020, il Pef 2020 e il 2021. Inoltre il Comune non ha ancora saldato tutti i crediti con l’azienda e la ricapitalizzazione è rimasta sulla carta, il che rende la società meno solida di quanto dovrebbe. A questo si aggiunga che nel 2020, tra manutenzione strade e uffici giudiziari, la Rap ha perso 14 milioni di introiti e ha “recuperato” 200 dipendenti diventati autisti e operatori; tutte cose non previste nel piano del fabbisogno del 2019.

Ma lo scoglio più difficile da superare potrebbe essere quello del pre-dissesto di piazza Pretoria: gli uffici comunali sono al lavoro per elaborare un piano di rientro da un miliardo di euro, ma gli effetti sul blocco della spesa e delle assunzioni riguarderebbero non solo il Comune ma anche le sue partecipate. Un problema non da poco e che di fatto imporrebbe lo stop a quelle procedure (come nel caso di Rap) avviate dopo la dichiarazione del dissesto.

Il fronte del no

Ma al di là dei problemi di natura finanziaria e burocratica, la politica si divide anche sull’opportunità di avviare le procedure alla vigilia della campagna elettorale: tra presentazione delle domande, preselezione, prova orale e prova scritta passeranno alcuni mesi e il rischio è che si l’iter si svolga nel bel mezzo della corsa a Palazzo delle Aquile. “Senza il piano industriale e il piano del fabbisogno approvati e considerato lo squilibrio finanziario del Comune, la decisione di procedere a nuove assunzioni sembra che violi i più elementari principi del controllo analogo – attacca Ugo Forello – Ma oltre a questo è del tutto inopportuno avviare  una nuova stagione di assunzioni a pochi mesi dalle elezioni, col pericolo di alimentare pratiche clientelari che dovrebbero essere evitate, senza se e senza ma”.

E si allarga a piazza Pretoria il fronte di chi vorrebbe fermare tutto. “La prossima settimana convocheremo il presidente di Rap – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – A pochi mesi dalle elezioni il concorso non è opportuno e chiederemo che alla riunione siamo presenti il direttore generale, l’assessore e il ragioniere generale per chiarire meglio gli aspetti giuridici tecnici e finanziari”. “Nessuno è contrario alle assunzioni – spiega il capogruppo della Lega Igor Gelarda – ma per fare i concorsi bisogna seguire delle regole e non fare proclami da campagna elettorale. Il bando ha bisogno di alcuni atti necessari, siamo in una situazione di predissesto in cui va fatta una revisione di spesa di tutte le partecipate e solo dopo si può pensare ad assumere. Il bando rischia di naufragare tra le maglie delle norme illudendo i cittadini”.

Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Scarpinato “il bando va bloccato subito, ci sono troppi elementi da chiarire e dobbiamo assicurarci che l’equilibrio economico e finanziario della Rap sia garantito a tutela della città e dei lavoratori. Nessuno nega che si debba rimpiazzare chi è andato in pensione, ma pensare di farlo a pochi mesi dalle elezioni rischia di illudere tanti padri di famiglia alimentando logiche clientelari che dovrebbero ormai appartenere solo a un triste passato. Chiederemo che il consiglio comunale fermi tutto”.

C’è chi dice sì

Si spacca il M5s. “Il concorso è necessario, ma in commissione ho espresso dubbi e perplessità – dice Concetta Amella – Il rischio è che tutto si risolva in una mera manovra propagandistica”. “Il concorso e’ una ottima notizia per la città – ribatte Antonino Randazzo – I ritardi ed i disservizi per la carenza di personale sono sotto gli occhi di tutti e sono inaccettabili”. “Il processo era partito nel 2019 e oggi c’è l’esigenza di coprire i posti vacanti – dice Cesare Mattaliano di +Europa – Approvando il contratto di servizio abbiamo approvato anche il piano industriale e c’è anche la copertura finanziaria. Siamo assolutamente favorevoli”.

Del resto Caruso non sembra essersi fatto intimidire dalle polemiche e in commissione ha spiegato di voler tirare dritto. “Ritengo di essere nel giusto e sicuro di quello che abbiamo fatto – ha detto l’amministratore unico alle commissioni riunite qualche giorno fa – Faremo ulteriori passaggi e verifiche, ma se intanto il bando prosegue non produco danni a nessuno”.

E la Reset?

Sembra essersi fermata invece la mobilità orizzontale dei 94 dipendenti della Reset che dovrebbero transitare in Rap. “Incrementare il personale è indispensabile – avvisa Ottavio Zacco di Sicilia Futura – così come è fondamentale e prioritario dare seguito alla mobilità Reset”. “Prima di emanare il bando, Rap doveva chiedere alle altre partecipate se erano in possesso delle figure professionali richieste – dicono Salvo Barone e Daniela Mazzola del sindacato Asia-Snalv – Invitiamo l’amministrazione a effettuare le dovute verifiche perché altrimenti gli atti sarebbero nulli: vista la perenne emergenza rifiuti, il passaggio dei 94 dipendenti da Reset a Rap non è più rinviabile”.
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