PALERMO – Approda dopo due mesi in consiglio comunale il nuovo contratto di servizio della Rap. Lo schema esitato dalla giunta ad aprile, infatti, era passato sotto le forche caudine del Ragioniere generale e del Segretario generale che avevano provocato un certo allarme a Palazzo delle Aquile. Per questo gli uffici competenti sono stati chiamati a fornire spiegazioni per superare i rilievi e sbloccare l’impasse. Adesso toccherà alle commissioni (Prima, Terza, Quarta e Settima) esprimersi con procedura d’urgenza per far arrivare il testo in Aula e approvarlo, ma solo dopo aver modificato lo Statuto della Rap che ad oggi non permette lo svolgimento di servizi strumentali. Ma cosa cambia rispetto allo schema della giunta?
Rimangono inalterati gli importi per il servizio di raccolta rifiuti (106 milioni), per il monitoraggio dell’inquinamento acustico e atmosferico (quasi 690mila euro), per la pulizia delle sedi giudiziarie (4,5 milioni) e per disinfestazioni e derattizzazioni (3 milioni). Tutti valori al netto di iva. Vengono modificati invece i parametri della manutenzione stradale: gli interventi di emergenza per le riparazioni passano da 14.400 a 16.800 l’anno a parità di costo (2,2 milioni); gli interventi su sede pedonale aumentano da 1.500 a 2mila senza che cambi il prezzo (2,3 milioni). Invariato il corrispettivo per la sorveglianza e il monitoraggio delle sedi stradali (un milione), quello per la manutenzione delle sedi viarie (massimo 5,8 milioni) e pedonali (1,4 milioni), oltre alla gestione dei sinistri (2 milioni).
Ma, come detto, il Ragioniere e il Segretario avevano puntato il dito contro numerosi aspetti del contratto; osservazioni alle quali ha risposto il dirigente preposto, l’avvocato Francesco Fiorino, anche se il Segretario non manca di far rilevare che il parere favorevole del Ragioniere è limitato al 2014, nonostante il contratto sia quinquennale, e che ad oggi non risultano approvati il budget, il piano industriale né il piano generale di sviluppo delle aziende, contrariamente a quanto previsto dai regolamenti comunali. E nella delibera arrivata alla commissione manca anche, curiosamente, il parere di congruità relativo ai corrispettivi per la manutenzione stradale, firmato il 13 giugno scorso da Nicola Di Bartolomeo.
La contestazione maggiore riguardava l’impossibilità, per la partecipata, di svolgere contemporaneamente servizi pubblici e strumentali, come la raccolta dei rifiuti e la manutenzione strade. Un divieto che l’amministrazione però intende superare considerando la manutenzione strade come un sistema integrale sulla viabilità e sul “patrimonio stradale comunale”, rifacendosi anche a una sentenza del Consiglio di Stato in un caso analogo avvenuto al comune di Roma (dove però non si parlava di una partecipata ma di una ditta completamente privata). Insomma, in questo modo il servizio si potrebbe considerare pubblico mettendoci dentro anche la gestione sinistri (per intenderci, le cause per le buche andranno fatte alla Rap e non più al Comune). Alla Rap toccherebbe segnalare buche o radici che danneggiano strade o marciapiedi, intervenendo o segnalando il tutto al settore Verde del Comune. Un sistema “a chiamata”, insomma, che raccoglierebbe segnalazioni anche dal resto dell’amministrazione.
Resta il problema però degli altri servizi strumentali, come disinfestazione e derattizzazione di scuole e uffici e gestione del canile, che vanno necessariamente considerati strumentali. In questo caso il Comune potrà rivolgersi a Rap solo per emergenze igienico-sanitarie e solo su autorizzazione di volta in volta del dirigente, malgrado il contratto preveda 500 interventi l’anno di disinfestazioni e 185mila euro più iva per il canile che a questo punto non sono assicurati e andrebbero coperti magari con i servizi a chiamata. Le penali saranno compito di Palermo Ambiente (o in caso di chiusura di quest’ultima della stessa Rap), il monitoraggio dell’inquinamento è invece invariato rispetto al 2006. Controdeduzioni, quelle degli uffici, che devono aver convinto il Ragioniere che ha dato così parere favorevole ritirando le precedenti osservazioni.
“Il contratto di servizio è arrivato giovedì in commissione – spiega Francesco Bertolino, presidente della commissione Bilancio – siamo stati convocati in consiglio comunale giovedì e venerdì e i consiglieri hanno solo avuto la possibilità di prendere copia dell’atto. Da lunedì inizieremo un’analisi attenta ai fini dell’espressione del parere. L’augurio, come la commissione ha finora fatto, è quello di coniugare un’attenta analisi ed eventuali proposte correttive con i tempi celeri, in considerazione del fatto che quest’atto è di fondamentale importanza per la definitiva partenza della Rap. Risulta evidente che il nuovo contratto di servizio dovrà rappresentare per la nuova azienda da un lato una reale certezza contrattuale con il comune di Palermo, dall’altro l’inizio di una nuova riorganizzazione al fine di trasformare un’azienda che continua ad avere difficoltà in un’azienda virtuosa. Il passaggio degli addetti alle caditoie all’Amap, voluto dall’amministrazione e che finalmente avrà il suo compimento il primo luglio, è già un segnale concreto di un nuovo inizio per la società”.
“Il contratto di servizio rivisto, nonostante i nuovi pareri degli uffici – dice Sandro Leonardi, consigliere comunale del Pd – non risolve i problemi posti dal Ragioniere generale e dal Segretario generale. Ma il limite più grande è che aumenta il corrispettivo, che pagheranno i palermitani con la Tari, senza provvedere a un miglioramento di un servizio molto costoso. Inoltre qualcuno dovrebbe spiegarci come farà il consiglio ad approvare un contratto quinquennale, visto che il Ragioniere ha dato il parere di congruità solo per il 2014. Bisogna fare i conti con la scarsità di risorse, non possiamo chiedere ai palermitani di pagare con le proprie tasse le inefficienze dell’azienda”.
“Dopo tutto questo tempo credevamo che l’amministrazione partorisse un contratto di servizio innovativo che potesse guardare al futuro, ci accorgiamo invece che è ancora più vetusto e che aleggia il ricordo di Amia – dice in una nota il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo – è un contratto di servizio costruito su misura che guarda soltanto all’azienda, mentre un buon contratto si costruisce guardando i bisogni reali della città, presentando dei piani che mirino a risolvere le criticità che si sono evidenziate: basti pensare al piano per lo spazzamento, al piano per il diserbo, alla programmazione della manutenzione viaria e pedonale, allo svuotamento dei cestini, alla pulizia dei siti più esposti, alla bonifica delle discariche e al piano per la bonifica dei canali di maltempo a cominciare da villa Nave, Boccadifalco, Passo di Rigano, Borgo Nuovo finalizzati ad eliminare rischi di straripamenti e rischi idrogeologici. L’azienda ha disatteso quanto richiesto dal consiglio comunale in una seduta alla presenza del primo cittadino e credo che questo contratto di servizio così com’è non possa essere approvato. Del resto le criticità sollevate dagli uffici non hanno avuto assolutamente riscontro. Proveremo a modificare il contratto di servizio nell’interesse della città e dei lavoratori”.
“Finalmente, dopo mesi di attesa e superate le criticità rilevate dal Segretario Generale e del Ragioniere Generale – dice Maurizio Lombardo del Mov139 – arriva il nuovo contratto di servizio che permetterà alla Rap di svolgere il servizio in maniera più efficiente e permettere anche ai dipendenti di lavorare in assoluta tranquillità. Spero che tutto il consiglio sia responsabile e approvi l’atto il più presto possibile anche per dare ai cittadini quello che meritano, ovvero una città pulita e non l’emergenza rifiuti. Con l’approvazione di questo atto, si chiude un’era oscura e disastrosa per l’intera città, ma non dimentichiamo che tutto questo è stato possibile anche grazie ai sacrifici di tutti i dipendenti”.