Riscossione, dipendente sospesa | La suora: "Ci chiese novemila euro" - Live Sicilia

Riscossione, dipendente sospesa | La suora: “Ci chiese novemila euro”

Indagini per scoprire altri presunti casi.

PALERMO – È un vorticoso giro di denaro quello ricostruito dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Renata Sciortino, la dipendente di Riscossione Sicilia sospesa per un anno dal lavoro, si faceva consegnare soldi in contanti oppure tramite postepay dai contribuenti a cui aveva fatto credere di potere sistemare la situazione debitoria.

Alcune vittime l’hanno denunciata. Si è scoperto che dicevano la verità dai controlli interni eseguiti da Riscossione Sicilia, dalla segnalazione di operazioni sospette partite dalle banche e dai messaggi WhatsApp conservati nella memoria del telefonino della donna.

Si davano appuntamento “all’angolo con via Enrico Albanese, di fronte l’entrata per il pubblico” e Sciortino riceveva i soldi. In alcuni casi, anche migliaia di euro in una sola volta. Altre volte era la stessa dipendente a fare una visita a domicilio al debitore.

Ad esempio si recò nella sede di una congregazione religiosa, esposta con il fisco per oltre 500 mila euro, dicendo che poteva sistemare le cose: “Si presentò per aiutarci nella nostra gestione debitoria, in particolare del monitoraggio della soglia di pignorabilità”, racconta una suora. Si tratta di dati tecnici che Sciortino facilmente reperiva dai data base di Riscossione Sicilia. Ancora la suora: “A luglio 2019 si è presentata di nuovo chiedendomi novemila euro per pagare delle partite a fronte di un anticipo che lei diceva di avere fatto”.

Nei giorni seguenti dal conto della suora, era a lei intestato perché era l’economa della congregazione, partirono dei bonifici in favore di Sciortino e del marito. La donna prelevava il denaro in contanti oppure attraverso assegni circolari che poi girava ad altre persone. In questo caso gli accertamenti coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Chiara Capoluongo, sono ancora in corso.

Di sicuro Sciortino aveva la passione per il gioco di azzardo, visto che tra gennaio 2008 e agosto 2019 ha eseguito ricariche per undici mila euro su alcune piattaforme di giochi on line.

I contribuenti ci sono cascati in buona fede, attirati dal miraggio di pagare meno di quanto gli era stato notificato con la cartella esattoriale. Uno di loro ha raccontato che “ la signora Sciortino mi contattò per segnalarmi che se entro quello stesso giorno avessi pagato 2240 euro relativi a tributi non rottamabili, la mia posizione debitoria sarebbe passata da 36 mila euro a 9 mila in rate semestrali da 400 euro, quindi praticamente un miracolo”.


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