“Colleghi consiglieri, dimettiamoci tutti”. E’ l’invito lanciato da Mimmo Russo (Mpa), componente del Consiglio Comunale di Palermo, dopo che sono andate a vuoto le ultime sedute per discutere l’approvazione del bilancio, cosa che potrebbe sbloccare la vicenda contrattuale che riguarda gli oltre 1800 lavoratori Gesip che proseguiranno ad oltranza la propria protesta che li vede impegnati in questi giorni in un sit in davanti Palazzo delle Aquile. Protesta che nei prossimi giorni potrebbe diventare rovente.
“Questa città vive una situazione di crisi economica finanziaria come non si registrava da anni – prosegue Russo – nonostante ciò, c’è chi fa finta di non sapere e addirittura mente sapendo di mentire. L’approvazione del bilancio, e non quello delle partecipate, necessita di un riequilibrio di circa 120 milioni di euro che dovrebbero venire fuori dall’aumento di alcune tasse comunali. Sicuramente un atto impopolare per chi si appresta ad affrontare le elezioni amministrative tra qualche mese, ma che conseguentemente dovrebbe invitare a delle dimissioni di massa di tutti i consiglieri comunali. Almeno adesso, ad un passo dal baratro, tutti quanti abbiano il buon senso di fare una cosa seria per questa città. Tutti in questi ultimi giorni, senza pensare di aver contribuito allo sfascio della Gesip, parlano di come salvare i lavoratori e le loro famiglie… ma come vorrebbero farlo senza approvare il bilancio o lasciare che ad approvarlo sia il Commissario?”
La mancata approvazione del bilancio non dà certo una spinta positiva in vista della scadenza della convenzione per il 31 di marzo. “Ad oggi – spiega Russo – non esiste la voce in capitolo di bilancio relativa alla Gesip, non c’è il bilancio approvato e, anche qualora il Ministero degli Interni abbia già deciso di consentire una proroga a detti lavoratori (oggi c’è chi dice 4 mesi, per me ne necessitano almeno 9/12 mesi di proroga per attivare un processo di riordino strutturale di tutte le società, ad esempio costituendo una o due società consortili), come si potrebbe autorizzare una spesa che necessariamente passa dalle casse comunali? Sarebbe bene e da responsabili non strumentalizzare la vertenza Gesip per altri fini sicuramente poco nobili, giocando con il futuro di 1800 lavoratori e delle loro famiglie. Il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali vieta le gestioni di entrate e di spese che non siano iscritte in bilancio. Se qualcuno conosce qualche altra strada il sottoscritto ne sarebbe ben lieto, al fine di evitare l’aumento delle tasse ai cittadini. Ma se così non fosse, cari colleghi consiglieri, dimettiamoci tutti”.