Salario accessorio, i sindacati: | "Ripartono le trattative" - Live Sicilia

Salario accessorio, i sindacati: | “Ripartono le trattative”

L'Aran ha proposto alle Organizzazioni Sindacali un calendario di incontri che andrà dal 14 luglio al 10 agosto prossimi, preannunciando la presentazione di una proposta sulla riforma del Famp.

Cgil, Cisl e Uil
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PALERMO – Ripartono le trattative sul salario accessorio dei regionali. Lo fanno sapere con una nota unitaria i dirigenti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp, Abbinanti, Montera e Crimi.

“La posizione intransigente di FP CGIL CISL FP UIL FPL – si legge nella nota – ha prodotto un primo importante risultato. Le direttive assessoriali all’Aran, che lasciano ampi margini di manovra alla trattativa, riconoscono finalmente la necessità di riformare gli istituti del salario accessorio. Da qui si può partire per avviare una discussione che riaprirà di fatto la stagione contrattuale fino alla riforma dell’ordinamento professionale con una nuova riclassificazione del personale.

Ieri mattina l’Aran ha proposto alle Organizzazioni Sindacali un calendario di incontri che andrà dal 14 luglio al 10 agosto prossimi, preannunciando la presentazione di una proposta sulla riforma del Famp, fortemente richiesta da FP CGIL CISL FP UIL FPL. Non si parlerà, quindi, per il momento di ripartizione del Famp secondo l’art. 89 c.3 dell’attuale contratto con l’aggravio delle innumerevoli estrapolazioni a monte che ridurrebbero notevolmente le risorse da destinare ai piani di lavoro e alle contrattazioni integrative.

FP CGIL CISL FP UIL FPL auspicano che finalmente venga fatto un buon accordo per adeguare le previsioni contrattuali vecchie di quasi dieci anni alle esigenze attuali e si riesca, quindi, già quest’anno ad operare con nuove regole indirizzate verso il merito e la motivazione del personale. È una sfida alla quale tutte le parti in causa devono rispondere con senso di responsabilità e senza personalismi per raggiungere gli obiettivi di miglioramento delle condizioni lavorative e ridare credibilità al lavoro pubblico in Sicilia”.


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