Salvatore Palmigiano, dalla sua Campania, dal Cilento, trova il coraggio di parlare, nonostante il grandissimo dolore che lo ha sconvolto. Lo fa, in una lunga chiacchierata con il ‘Corriere della Sera’ (qui il link). E racconta l’inferno di chi ha perso tutto, insieme con la forza che ci vuole per andare avanti. Scrive il ‘Corriere’: “Salvatore Palmigiano non ha perso la speranza, ha un figlio di due anni che non sa ancora che non rivedrà più la sua mamma e, forse, non si è reso conto che avrebbe potuto avere una sorellina, Sharon, nata prematura e poi morta qualche giorno dopo. La sua mamma è Antonietta Delli Santi, 26 anni, stroncata dal Covid dopo oltre tre mesi di agonia”.
“Ero vaccinato, mia moglie….”
“Il 4 di agosto – racconta Salvo a Monica Scozzafava – avevo fatto la prima dose, in ritardo, perché facevo iniezioni di ozonoterapia e anche a me il medico mi aveva consigliato di aspettare. Mia moglie aspettava la nostra bambina, ma era in sovrappeso. Aveva paura del vaccino, certo, ma lo avrebbe fatto se avesse avuto il via libera dal ginecologo. Che invece ci consigliò di aspettare. Non abbiamo avuto tempo, ci siamo ammalati insieme il 14 di agosto. Ho perso lei e la nostra Sharon e continuo a chiedermi tante cose: il vaccino le avrebbe salvato la vita? Sì., oggi ne sono certo. Forse in quel momento non ne ero troppo convinto. Di questo non dò colpe a nessuno, se non a me”.
“E se fossi stato io…”
“Ci siamo ammalati insieme – continua il racconto -, io lavoravo e lei no. E se lo avessi portato io il Covid a casa? Non potrò mai saperlo con certezza, ma il dubbio mi lacera. Mi distrugge”. Poi la questione dei No Vax. Salvo risponde: “Direi: chiamatevi, vi racconto i miei ultimi quattro mesi. Capireste l’importanza del vaccino e di tutte le regole da rispettare. Devono state in silenzio, invece. E se rifiutano il vaccino stiano a casa senza uscire mai”. Il resto si può leggere sul ‘Corriere’. Ed è una lettura consigliata, anche se non semplice, perché spiega che cos’è il Covid e di conseguenza quanto sia necessario il vaccino, dall’interno di una tragedia immane.
La quarta ondata e i non vaccinati
I dati dei ricoveri ospedalieri parlano chiari, come i contagi in Europa. La quarta ondata del Covid, soprattutto nei suoi risvolti sanitari in ricoveri e terapie intensive, cammina sulle gambe dei non vaccinati. Da più parti, mentre si invitano tutti a vaccinarsi e a farsi somministrare anche la terza dose, si lancia la proposta del lockdown per i non vaccinati. Anche in Sicilia. Dice il dottore Renato Costa, commissario Covid per l’area metropolitana di Palermo: “Il lockdown per i non vaccinati sarebbe necessario per spingere le persone a vaccinarsi e per frenare la circolazione del virus che è molto alta”. Ma il tempo stringe.
(foto pubblica da facebook)