I 'dannati' della Sanità e la 'scommessa' sull'assessore

I ‘dannati’ della Sanità e la ‘scommessa’ sull’assessore

Molto affollata l'assemblea indetta dalla Rete degli ambulatori popolari.

(Roberto Puglisi) “Secondo me Giovanna prima o poi si stuferà e se ne andrà. Sta subendo, con un profilo basso, per non mettere in difficoltà il presidente Schifani che l’ha scelta. Ma non è persona che può sopportare di vivere in un perenne stato d’assedio o che ci siano altre persone che gridano contro di lei. Non sarei sorpreso se si dimettesse, nel medio periodo, magari con un escamotage. Scommettiamo?”.

L’autore della ‘scommessa’ su ‘Giovanna’, ovvero l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, è un medico esperto del Servizio sanitario nazionale che conosce uomini, donne e cose. Niente di più che una schedina del Superenalotto, al momento. Ma La voce è condivisa dalla piazza che – bisogna specificarlo – non è favorevole al governo Schifani e l’accoglie come ipotesi non peregrina. Siamo nel giorno dell’assemblea cittadina della Rete degli ambulatori popolari, a Palermo, alla Real Fonderia alla Cala. Molti affollano la sala e gli esterni circostanti. Significa che l’argomento interessa.

‘Lo stiamo perdendo’

Il titolo dell’assemblea degli ambulatori che curano i pazienti mortificati dall’ingorgo del pubblico e dai costi del privato – i ‘dannati’ della Sanità – è laconico: ‘Lo stiamo perdendo’. Il malato che se ne sta andando è il Servizio sanitario nazionale. Introduce Giorgio Martinico che traccia il livello di disagio di chi si rivolge alla Rete. Il dottore Ernesto Melluso che presta la sua opera volontaria riporta dati emergenziali, spiattellati nella brochure di presentazione: “Gli ospedali sono in crisi profonda, la carenza del territorio da un lato, la continua diminuzione dei posti letto operata dai diversi governi in nome di una supposta sostenibilità economica e la ormai drammatica e cronica carenza di personale medico e infermieristico hanno fatto si che i pronti soccorsi siano perennemente intasati e le liste di attesa, anche per interventi urgenti, siano smisurate e i tempi per ottenere ricoveri e visite siano lunghissimi”.

E’ la cronaca di un drammatico già visto a cui si oppone un decalogo di proposte. Qualche stralcio: l’utilizzo dei fondi del Mes, no all’autonomia differenziata, sì alla deaziendalizzazione delle strutture pubbliche, il passaggio dalla convenzione al rapporto di dipendenza dei medici di medicina generale neoassunti. Tutto nel segno della prevalenza del pubblico.

L’affondo di Costa

Prende la parola il dottore Renato Costa, già commissario Covid a Palermo: “La sanità deve essere al servizio delle persone che cura. Lo diciamo sempre, ma non lo facciamo mai. Noi, con la Fiera, abbiamo fatto medicina di prossimità, con ottocento visite domiciliari al giorno e, se era il caso, portavamo anche la spesa. Per un attimo abbiamo pensato: chi di dovere ha capito tutto. Invece, è stato cancellato tutto trasformando una esperienza straordinaria in un modello di precariato, l’ennesimo”. “Siamo in crisi – continua Costa – e il governo regionale ci dice di aumentare la sanità privata. Facciamo finta che vada tutto bene e va tutto male. Però, continuiamo a tagliare i nastri”.

La tempesta in arrivo

Per la Sanità siciliana si annunciano giorni di tempesta. Diversi interlocutori stanno volgendo uno sguardo non proprio benevolo verso l’assessorato alla Salute di piazza Ziino. Oggi è stato il turno della Rete degli ambulatori. Nei prossimi giorni sarà il privato convenzionato a tornare in piazza, con una manifestazione che si presume rovente e imponente.


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