La notizia della scomparsa di don Maurizio Francoforte mi ha profondamente toccato. È difficile trovare le parole per descrivere una perdita così grande, ma i ricordi e l’amore che ha lasciato in chi lo ha conosciuto parlano per lui. Don Maurizio non era solo un parroco, ma un padre accogliente, una guida silenziosa e costante, capace di vedere il meglio in ognuno e di spronare chiunque a crederci davvero. Il suo sorriso, la sua voce che trasmetteva calore e fermezza, la sua presenza sempre pronta a dare conforto rimarranno impressi nei cuori di chi ha avuto il dono di incrociare il suo cammino. Penso ai giovani che seguiva con passione, ai sogni che aiutava a coltivare, alle famiglie che accompagnava con delicatezza. Il suo amore per Brancaccio e il desiderio di riscatto erano il segno tangibile di una fede che si faceva concreta, che scendeva nelle strade, che sapeva sporcarsi le mani. E quel bastone di Fratel Biagio, che ha voluto accanto a sé anche nel momento dell’addio, sembra raccontare meglio di ogni parola il suo cammino: saldo, instancabile, ricco di speranza. Don Maurizio era un dono per tutti noi, un esempio luminoso di cosa significhi vivere per gli altri. E anche ora, nel dolore della sua assenza, so che il suo insegnamento e il suo amore continueranno a guidare e ispirare molti.
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La storia è sempre la stessa...
Palermo città sempre più violenta ..
Palermitano al volante pericolo costante.
Speriamo non li rigetti...
Un’autentica vergogna. E basta.
Per quale motivo, visto il disinteresse di FCA ormai assodato e cronicizzato, lo Stato deve continuare a garantire a vita, si proprio a vita, ammortizzatori sociali nei confronti di un’azienda che di Statale non ha nulla????; arriveranno mai degli investitori????: no.
E tutti gli altri altri lavoratori che da anni sono privi di tutele, avendo perso il lavoro???
La presa di posizione del Governo che ha assicurato tutele fino a fine anno a questi lavoratori, rappresenta soltanto l’inadeguatezza del popolo grillino, che mai e poi mai rivoterei.
Che si vergognino.
Mi sembra una soluzione equa. Pagando la cassa integrazione si risparmiano i soldi per tenere in piedi una fabbrica inutile dove nessuno investirà mai niente . Chissà perché la Fiat è andatata via senza se e senza ma? Lo sanno tutti, a partire dai sindacati, ma nessuno lo dice! Li immaginate i cinesi a Termini. Un mio amico ingegnere che lavora, ben retribuito in una azienda cinese mi diceva. Che gli capita di essere convocato il sabato mattina per una riunione a Francoforte fissata per la domenica! E lui va a Francoforte. Dimenticavo di dire che tengono conto della raccolta delle olive, della vendemmia, della mietitura e simili(Sic!!!). Dimenticavo la partita di calcio dell’Italia!
alla “ponte di messina”, ritorna tutto a galla quando cominciano a mancare le mensilità, 10 anni di cassa integrazione senza avere prodotto neppure uno spillo, vergogna
Questo è stipendio politico a vita!! …alla facciaccia di chi lavora veramente e paga le tasse, tutte.