Pd, Schlein: "Da solo non basta, lavoro all'alleanza - LiveSicilia

Schlein: “Il Pd da solo non basta, lavoro per costruire l’alleanza” VIDEO

La segretaria dem a colloquio con LiveSicilia
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

PALERMO – Le elezioni europee come un modo del Pd “per mandare un segnale al governo”, nella consapevolezza che i dem non sono “autosufficienti” per battere il centrodestra. “Non abbiamo questa presunzione”, dice Elly Schlein, raggiunta da LiveSicilia in una pausa del suo tour nell’Isola. Snodo centrale della giornata l’incontro con alcune famiglie dello Zen 2. Sul tavolo il tema del Reddito di cittadinanza: “Hanno tolto l’unico strumento di contrasto alla povertà, invece poteva essere modificato”.

Il Pd riparte dalle periferie, cosa ha registrato nel suo incontro allo Zen 2?
“Sofferenza, rabbia e incertezza per il futuro. Sono persone che non hanno mai smesso di sperare e di cercare un lavoro che però non trovano. Le scelte del governo Meloni hanno tolto loro ingiustamente l’unico strumento di contrasto alla povertà: il Reddito di cittadinanza. Hanno ridotto drasticamente le risorse e introdotto requisiti discriminatori. La condizione di indigenza non dipende da come è composto un nucleo familiare. Mi hanno chiesto di riportare questa sofferenza concreta a chi governa. Il Rdc poteva essere migliorato, invece hanno deciso di toglierlo perché per la destra pensa che la povertà sia una colpa individuale mentre per noi è un grave problema sociale”.

Le Europee diventano quindi per il Pd un modo per dare un segnale al governo?
“Assolutamente sì, questo dipenderà però dai cittadini. Tante persone che avevano votato Giorgia Meloni non sono contente perché non sia spettavano che tagliasse la sanità pubblica né le lunghe liste d’attesa. Il Pd vuole dare un segnale, siamo al lavoro per costruire un’alternativa a questo governo. Lo facciamo consapevoli che non siamo sufficienti: non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza. Per questo siamo testardamente unitari e lavoriamo in tutte le regioni, nei comuni e, speriamo, anche nel Paese, per costruire delle alleanze in grado di battere questa destra”.

A Palermo sono i giorni del congresso dell’Anm che resta fortemente contraria alle ipotesi di modifica dell’ordinamento giudiziario proposte dal governo.
“Ho partecipato anche io, invitata dall’Anm. È stata un’utile occasione di confronto e ascolto, c’è troppa politica che ritiene di avere la verità in tasca e di non avere bisogno di ascoltare chi opera sul campo. La giustizia non ha bisogno di questo scontro istituzionale che ogni giorno viene alimentato da un governo che attacca costantemente la magistratura che ne mina in questo modo la legittimazione danneggiando il Paese. La destra è abituata a mettere mano alla giustizia con interventi spot, dettati dall’onda emotiva del momento, ma non ha una visione su come risolvere i problemi del settore”.

In Sicilia sono giorni di lutto per i morti sul lavoro.
“Settanta ispettori del lavoro per tutta la Sicilia sono troppo pochi, non è possibile. Questo vuol dire rendere meno efficaci i controlli. Non possiamo più occuparci di sicurezza sul lavoro solo quando c’è una tragedia. Serve un investimento capillare sulla formazione alla sicurezza sul lavoro e bisogna contrastare l’andazzo di liberalizzazione dei subappalti a cascata che rendono più difficili i controlli alla fine della filiera, dove c’è più sfruttamento del lavoro e quindi meno sicurezza. Serve poi assumere più ispettori: tanti hanno fatto il concorso ma non sono ancora stati assunti perché servono più risorse”.


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