Scioglimento fiera, i sindacati:| "Ci sia un confronto tra le parti" - Live Sicilia

Scioglimento fiera, i sindacati:| “Ci sia un confronto tra le parti”

Fiera di Messina

I segretari di Cgil, Cisl e Uil Messina, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato, inoltre, domandano certezze occupazionali per i 13 dipendenti dell'Ente.

MESSINA – I segretari di Cgil, Cisl e Uil Messina, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato tornano a chiedere certezze occupazionali per i 13 dipendenti della fiera di Messina. I sindacalisti, inoltre, domandano garanzie anche per quanto riguarda l’Ente, alla luce dell’avvio delle procedure per l’utilizzo degli spazi fronte mare dopo che, nei giorni scorsi, l’autorità portuale ha insediato la commissione che dovrà redigere il bando europeo di gara per la loro assegnazione.

Ecco quanto viene affermato dalle tre sigle attraverso un comunicato: “Con delibera dello scorso 21 giugno, pubblicata a distanza di 5 mesi, la giunta Lombardo ha disposto lo scioglimento dell’Ente fiera di Messina a causa della sua situazione debitoria e finanziaria e delle irreversibili condizioni di criticità. Tale declino è da attribuire a una cattiva gestione dell’Ente, all’assenza di politiche specifiche dei governi regionali, di programmazione e pianificazione delle amministrazioni locali e dall’impoverimento imprenditoriale della nostra provincia. E’, tuttavia, altrettanto certo che il provvedimento di scioglimento adottato non solo non risolve il problema della funzione fieristica ma lascia senza lavoro e senza soluzione 13 dipendenti”.

Proseguono i sindacati: “Dare soluzione occupazionale a quei lavoratori, anche attraverso una opportuna ricollocazione, costituisce un’urgente priorità per il nuovo governo regionale del presidente Crocetta. Messina, lo abbiamo detto più volte, non può perdere neppure un solo posto di lavoro, così come non può rinunciare a professionalità e competenze”.

Cgil, Cisl e Uil, infine, ribadiscono di aver chiesto nei giorni scorsi al prefetto di Messina “di istituire un apposito tavolo di confronto con il governo regionale, l’autorità portuale, il comune e la provincia di Messina, la Camera di commercio, le parti sociali e le associazioni interessate, e proprio in considerazione di quell’appuntamento chiediamo all’autorità portuale, nel frattempo, di non procedere in iniziative che possano rivelarsi in contrasto con quanto emergerà da tale confronto”.


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