SD, si conferma leader |Crescita nonostante la crisi - Live Sicilia

SD, si conferma leader |Crescita nonostante la crisi

Presentato il bilancio consolidato del Gruppo Abate unitamente a quello delle società componenti il consorzio S.D. I ricavi dell'esercizio superano il valore di 1,243 miliardi di euro.

Sicilia Discount
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BELPASSO – Il simbolo della formica di Esopo scelto dal consorzio Sicilia Discounts per evidenziare come fare economia con accortezza si riveli la giusta strategia di business per non ritrovarsi poi come la cicala della fiaba greca. Una linea commerciale oculata e rivelatasi efficace in questo difficile periodo storico, è quella messa in atto dalle società che compongono il consorzio SD, (Gruppo Abate SpA di Belpasso, Ergon Scarl di Ragusa, la Commerciale Gicap SpA di Messina, la Palermo Discount Srl di Palermo e la Sicilia Discount Immobiliare SpA di Belpasso) ed emersa in occasione della presentazione agli istituti bancari e ai fornitori del bilancio consolidato al 31 dicembre 2013. . “Siamo molto soddisfatti – ha spiegato il commendatore Roberto Abate – abbiamo superato i primi ventanni di attività e puntiamo ai prossimi 20’ continuando a seguire la linea dell’ottimismo e della fiducia per costruire concretamente”.

A margine del noto calo dei consumi per la crisi economica, calo che peralto non ha risparmiato il settore grocery, i conti economici del consorzio mostrano un andamento positivo nell’incremento del valore della produzione, quest’ultimo di 84milioni di euro e pari al 7,17%, che passa dunque dal 1,173 a 1,257 miliardi di euro. Al momento infatti nessuna società operante nel territorio siciliano raggiungerebbe tale volume. “Dati confortanti che ci fanno ben sperare, – ha affermato Gaetano Alioto, componente del consisiglio d’amministarzione SD – abbiamo molto lavorato sulla marca privata lanciandone sei nuove”. Allo stato attuale, infatti, al consorzio appartengono 22 brand privati, per un giro d’affari che ammonta a circa 92 milioni di euro.

Ad aprire i lavori nel corso dell’evento l’amministratore delegato, Salvatore Abate. “Sicuramente – ha spiegato a LiveSicilia – abbiamo chiuso con degli utili, ma abbiamo molte difficoltà oggettive, i costi di gestioni sono altissimi. La preoccupazione per chi fa impresa c’è sempre, ma la fiducia ci spinge a cercare sempre di fare meglio”. E il gruppo Abate si dimostra anche soddisfatto per le attività di gestione del Centro Commerciale EtnaPólis, seppur l’apertura di quest’ultimo, a detta di qualcuno, avrebbe in parte contribuito al peggioramento dell’economia dei comuni limitrofi, come quello di Paternò. “In questo momento all’Etnapòlis – dice ancora Abate – non abbiamo botteghe sfitte. Stiamo riuscendo a mantenere lo stesso equilibrio finanziario. Sicuramente i cittadini hanno dirottato parte dei loro acquisti verso il nostro centro commerciale a discapito forse dell’economia paternese, ma attribuire la colpa unicamente all’Etnapolis, mi sembra quanto mai esagerato. Paternò ha subito purtroppo – conclude – una crisi agrumicola severissima, credo sia questo il principale motivo”.

Secondo le società, l’attuale sistema bancario che opera all’insegna del “credit crunch”, l’articolo 62 del D.L. 24 gennaio 2012 congiuntamente ad un sistema fiscale sempre più opprimente, costituiscono le ragioni che per forza maggiore avrebbero inciso negativamente nella gestione delle imprese operanti nel settore finanziario. Ma le società consortili, hanno evidenziato come attraverso una politica mirata e programmata siano riusciti comunque a mantenere i medesimi equlibri economici e finanziari dell’anno precedente. In patricolare, si sarebbe rivelata cruciale e determinante l’utilizzo di determinate “leve”. “Nella grande distribuzione ci sono state molte difficoltà – ha affermato Antonio Pogliese, storico consulente finanziario del gruppo a LiveSicilia -. Prima l’espansione delle società avveniva attraverso l’acquisto dei beni immobili, adesso le aziende non investono più in questo senso, ma si è poi praticata anche una nuova gestione nelle scorte. Ebbene, queste manovre finanziarie hanno fatto sì che l’esigenza dell’attivo circolante si riducesse notevolmete. A margine della grave crisi economica in atto riuscire a mantenere lo stesso equilibrio dell’anno precende riteniamo – conclude Pogliese – sia un successo non indifferente”.

A conclusione della presentazione del bilancio consolidato è seguita la tavola rotonda su “Recessione economica e calo dei consumi. Aspetti economici, psicologici, gestionali nel campo della D.O.” Il dibattito si è caratterizzato per il confronto di importanti nomi del panorama finanziario, accademico e culturale: Marco Castiglione, head of partnerships di Euler Hermes Italia, Gianni Cavalieri, presidente del cda della Ergon, Orazio Licciardello, professore ordinario di Psicologia sociale presso l’Università degli Studi di Catania. Elita Schillaci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese sempre presso l’ateneo catanese. “Imprese delle dimensioni di quelle – ha detto Elita Schillaci – di cui stiamo discutendo siano dei veri e propri catalizzatori territoriali. Presentare pubblicamente i bilanci e le strategie, quindi, lo si fa in un’ottica di ragionamento con i territori. In ogni caso, sono convintissima che parlare di aziende oggi in Italia significhi parlare di valore condiviso e che davvero si debba costruire sull’ottimismo, l’unica reale variabile economica”.


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