Guerra in Ucraina, "Ecco com'è coinvolta Sigonella" - Live Sicilia

Guerra in Ucraina, “Ecco com’è coinvolta Sigonella”

Lo stato d'allerta nella base e il traffico aereo di droni verso l'Europa dell'est

CATANIA – L’attività continua come sempre: la base di Sigonella, che oltre a mezzi dell’Aeronautica militare italiana e strutture Nato ospita anche una base aeronavale della Marina statunitense, non ha cambiato il proprio stato di allerta in seguito all’escalation militare in corso in Ucraina. L’aeroporto “Cosimo Di Palma” non è tra le basi avanzate coinvolte nelle operazioni intorno all’invasione russa.

La base e i droni

Sigonella è la base operativa di diversi voli di sorveglianza in corso in queste ore sull’Ucraina. La base è sede di diversi sistemi di droni spia Global Hawk, sia dell’Us Air Force che della Nato, ma in questo momento chi gestisca i voli sui cieli ucraini, se gli statunitensi o i membri dell’alleanza atlantica, è un’informazione riservata.

I Global Hawk sono in servizio a Sigonella già da qualche anno, con operazioni che hanno riguardato anche l’Ucraina: il traffico di droni e velivoli in partenza dalla base per i cieli ucraini, il mar Nero e la Crimea è noto da diverso tempo, grazie a siti che aggregano dati pubblici forniti dagli stessi enti militari.

“FORTE12”

I Global Hawk decollati da Sigonella sono in rotazione quasi continua sui cieli dello scacchiere ucraino: al rientro del drone che ieri sera ha sorvolato lo stato sotto attacco dalla Russia un altro Global Hawk è decollato, intorno alle 14 e 30 di oggi, con call sign “Forte 12”. Il drone è impegnato in un pattugliamento del mar Nero, al largo della Crimea.

Cosa succede, cosa succederà

Per il momento il livello d’allerta di Sigonella rimane invariato, con le operazioni che procedono come programmato. Tra le attività in cui Sigonella è coinvolta in questo periodo anche l’esercitazione antisommergibile Nato Dyma 2022, a cui la base fornisce supporto logistico.

Il coinvolgimento della base, che è sotto il comando italiano e in cui le strutture Nato e quelle statunitensi hanno lo status di ospiti, potrebbe cambiare a seconda dell’evolversi della situazione sul campo, e di come verrà valutata dai comandi militari e dal ministero della Difesa.


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