"Sistema Montante", la nota di Di Simone: "Smentito caso microspia" - Live Sicilia

“Sistema Montante”, la nota di Di Simone: “Smentito caso microspia”

Le parole di uno degli imputati

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Diego Di Simone Perricone, ex ispettore della squadra mobile di Palermo diventato il capo della security di Confindustria. In appello, al processo sul cosiddetto “sistema Montante” è stato condannato a 5 anni, contro i 6 anni e 4 mesi che gli erano stati inflitti in prImo grado. L’imputato ha fatto ricorso in Cassazione.

È venuto meno un capo di imputazione, quello relativo alla presunta installazione di una microspia in Confindustria Sicilia per “spiare i nemici di Montante”.

Ecco la sua nota: “L’episodio si incardina nell’articolato caso che ruota attorno al processo sul ‘Sistema Montante’ e riguarda in particolare quanto denunciato il 17 settembre 2015 da Marco Venturi, nella qualità di Presidente di Confindustria Centro Sicilia, più nota come Confindustria Caltanissetta, al P.M. Stefano Luciani. Da ciò ne scaturiva il capo L) di imputazione a carico di Antonello Montante, Diego Di Simone; Carlo La Rotonda e Salvo e Andrea Calì titolari della ditta Calì Service Srl:.
La vicenda denunciata da Venturi a carico dei predetti, riguarda l’istallazione abusiva di una microspia con integrata una telecamera all’interno della sala d’aspetto degli uffici di Confindustria Caltanissetta, attribuita da quest’ultimo principalmente a Montante e Di Simone; il primo in qualità di mandante ed il secondo quale esecutore materiale.
La Sentenza emessa dalla Corte D’Appello di Caltanissetta – I Sezione Penale – in data 8 luglio 2022, della quale si attende il deposito delle motivazioni, smentisce quanto denunciato da Marco Venturi giudicando inesistente la sua ricostruzione dei fatti. Nel dispositivo, testualmente si legge: ‘Assolve l’imputato Di Simone Perricone Diego dal reato di cui al capo L) della rubrica perché il fatto non sussiste’. Stessa sorte viene riservata dalla Corte in favore dell’imputato Montante.
Intanto, la Sentenza della Corte D’Appello assolve quella che in primo grado venne decretata con una solenne condanna. La Presidente Andreina Occhipinti, che presiede il Collegio in Corte d’Appello coglie tutti gli elementi utili a dedurre la logica degli eventi, portando alla luce la verità. Quanto denunciato da Venturi non sussiste! Nonostante il Presidente di Confindustria Caltanissetta fino a quel momento, per l’Autorità Giudiziaria, come peraltro Alfonso Cicero, erano stati gli attori principali del processo perché potessero emergere dubbi sulla loro attendibilità, con questa sentenza di assoluzione emerge la grande professionalità ed attenzione, nonché lo sforzo da parte dei magistrati di andare controcorrente, sentenziando che il fatto reato denunciato da Venturi non sussiste.
A suggellare la sentenza di assoluzione è l’intercettazione ambientale depositata dalla difesa di Montante, al processo ordinario. Attività questa svolta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, nel corso della quale in data 15 settembre 2015 alle ore 10:21 all’interno della sala riunioni della Sidercem Srl (azienda di Venturi), gli investigatori registrano la conversazione tra Alfonso Cicero e Marco Venturi, dove il primo catechizza Venturi sugli argomenti e sulle parole che lo stesso due giorni dopo andrà a riferire al PM Luciani e che effettivamente, confrontando il contenuto del verbale con quello che si ascolta nella registrazione ambientale risultano perfettamente coincidenti.
L’epilogo di questa articolata vicenda è che il Collegio giudicante ha sentenziato che Di Simone Perricone Diego e Antonello Montante vengono assolti perché il fatto non sussiste, smentendo clamorosamente il castello accusatorio dell’affaire microspia”.

Diego Di Simone Perricone


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