Solarium Catania, nel 2023 cancellato quello a Ognina - Live Sicilia

Solarium: il Comune pensa all’estate, di nuovo senza Ognina

Un documento firmato dal commissario straordinario Piero Mattei conferma l'assenza, anche quest'anno, della piattaforma di fronte all'istituto Nautico.

CATANIA – È l’inizio di aprile e per pensare all’estate 2023 a Catania è già tardi. Almeno guardando all’anno scorso, quando, a questo punto dell’anno, la manifestazione d’interesse per la realizzazione di due solarium e della passerella per disabili di San Giovanni Li Cuti si era già conclusa e si andava a grandi passi verso l’aggiudicazione della gara d’appalto. Che poi avrebbe avuto alcuni problemi, tra i quali però non figurava la burocrazia. Quest’anno, invece, sembra già che le cose dovranno andare con una certa fretta. Anche perché la delibera con la quale il commissario straordinario Piero Mattei decide che un solarium, quello di piazza Europa, s’ha da fare è datata 29 marzo 2023. Ed è solo l’avvio del percorso.

È il 22 marzo 2023 quando la direzione Ecologia del Comune di Catania invia al commissario la proposta di “realizzazione, installazione e montaggio” di un solarium in piazza Sciascia/Europa, “nonché di una passerella per utenti diversamente abili sulla spiaggia di San Giovanni Li Cuti“. Non è il bando, è la richiesta degli uffici affinché il commissario dia loro il via libera per potere procedere con eventuali manifestazioni d’interesse o gare d’appalto, che includano anche lo “smontaggio a conclusione della stagione balneare 2023“.

A saltare agli occhi, in primo luogo, è l’assenza del solarium normalmente previsto a Ognina, di fronte all’istituto nautico e nei pressi di piazza Giambattista Scidà. Nel 2022, quando il costo previsto dell’operazione era di 261mila euro e spicci da coprire con la tassa di soggiorno, il solarium di Ognina era incluso nel pacchetto. Ma era stato escluso, a maggio 2022, per via del caro dei materiali e dell’indisponibilità di alcuni di essi (per esempio i tubolari di ferro) per molti mesi. Una delle tante conseguenze indirette della guerra tra la Russia e l’Ucraina: difficoltà di reperimento delle materie prime e caro energia avevano pesantemente colpito, soprattutto nei primi mesi del conflitto, l’industria metallurgica nostrana. E, con essa, anche l’edilizia.

Così, ai tempi, l’impresa che si era aggiudicata l’appalto aveva rinunciato e il Comune di Catania, nella figura dell’allora assessore con delega al Mare Michele Cristaldi, aveva dovuto correre ai ripari. Intanto perché, col moltiplicarsi dei costi, realizzare due solarium e la passerella di San Giovanni Li Cuti rischiava di venire a costare, alle casse di Palazzo degli elefanti, 470mila euro. Decisamente di più dei 261mila preventivati. La soluzione era stata semplice: eliminare per quanto possibile il montaggio dei ponteggi, per aggirare la poca disponibilità di ferro e tubolari. Si riduce l’impegno di spesa (120mila euro in luogo degli originali 261mila), ma si mette una pezza sul buco.

Un anno fa, il solarium di Ognina era stato cassato per questo motivo. E quello di piazza Sciascia/Europa era stato leggermente spostato dal suo alloggiamento originale, e aveva sfruttato la piattaforma in cemento che già esiste e che costeggia la stradina tramite la quale si arriva al Porto Rossi. Una soluzione tampone, che aveva lasciato ai cittadini, nell’anno della riapertura dopo la pandemia da Covid-19, solo una delle due palafitte sul mare della scogliere a cui i catanesi sono da sempre affezionati.

La riduzione da due a un solo solarium, però, si rinnova anche nel 2023, come emerge dalla delibera firmata dal commissario Mattei. Nel documento si legge che la “presenza della piattaforma in piazza Sciascia/Europa e il miglioramento dei servizi nel caratteristico borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, con la sua famosa spiaggia nera, costituiscono un importante ruolo in termini di fruibilità del mare a pochi passi dalla città, sia per i residenti sia per i turisti”. E si dice anche che “i servizi offerti diventano elemento capace di incidere sulla percezione del livello qualitativo ricevuto durante il periodo di soggiorno”.

Il “bene mare“, insomma, è una qualità turistica del capoluogo etneo. E che possano fruirne anche le persone diversamente abili “corrisponde all’interesse pubblico“. Però, stando a quanto appena deliberato dal commissario su proposta della direzione Ecologia, lo sbocco al mare sulla scogliera di fronte all’istituto Nautico non ci sarà nemmeno quest’anno. Da quello che risulta a LiveSicilia, ancora una volta per motivi economici: la costruzione della piattaforma di Ognina, visto il prezzo dei materiali, sarebbe costata da sola quasi quanto il solarium di piazza Europa e la piattaforma di San Giovanni Li Cuti insieme. E per realizzarla sarebbero stati necessari tempi più lunghi.

Stando a quanto appreso da questa testata, la manifestazione d’interesse per la realizzazione dei lavori della passerella per disabili e del solarium dovrebbe essere pubblicata, con il relativo importo, poco dopo Pasqua. Di lì in poi sarà necessario circa un mese per l’aggiudicazione dei lavori. Arrivando quindi, alla metà di maggio 2023. Da lì in poi, con le elezioni amministrative di mezzo, per arrivare a giugno con le piattaforme già montate, bisognerà correre.


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