Soldi, rimborsi e spese anomale| Ad Ast Sistemi i conti non tornano - Live Sicilia

Soldi, rimborsi e spese anomale| Ad Ast Sistemi i conti non tornano

Cosa c'è nell'inchiesta che ha portato al sequestro nei confronti dell'ex liquidatore

PALERMO  – “A specifica richiesta, Trovato non era stato in grado di dare congrue spiegazioni in ordine a come avesse impiegato tale rilevante importo”. Dalle frasi usate della Procura della Repubblica si capisce che c’è molto più di un’ipotesi di peculato nell’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato al sequestro preventivo di 87 mila euro nei confronti di Giovanni Trovato, ex commissario liquidatore di Ast Sistemi. Si tratta di una srl controllata da Ast Spa società in house della Regione siciliana che opera nel settore del trasporto extra-urbano.

L’inchiesta dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, coordinata dal pubblico ministero Andrea Fusco, è partita da un esposto del presidente dell’Ast Gaetano Tafuri. Quest’ultimo ha chiesto ripetutamente chiarimenti a Trovato su che fine avesse fatto il milione e trecento mila euro incassati dalla società dopo avere vinto un contenzioso contro la Protezione civile. Trovato ha risposto, ma non ha convinto. Da qui l’esposto che intanto ha fatto emergere i presunti casi di peculato.

Incrociando le testimonianze dei dipendenti e i tabulati telefonici di Trovato si è scoperto che l’ex liquidatore si sarebbe indebitamente appropriato di circa 117 mila euro maggiorando le spese di trasferta e di vitto e alloggio per raggiungere la sede della società a Palermo dal suo luogo di residenza, Catania. In 120 occasioni Trovato avrebbe attestato di essersi recato nel capoluogo siciliano quando invece si trovava altrove. Il liquidatore si è dimesso nell’ottobre del 2018. Pochi giorni dopo, il 9 novembre, ha restituito ad Ast Sistemi, tramite assegno circolare emesso dal conto corrente della moglie, 29.966 da lui fino a quel momento detenuti come fondo cassa personale.

Lo scorso dicembre Tafuri ha raccontato al pm che “Trovato una volta incassata la somma relativa al contenzioso col Dipartimento regionale di Protezione civile aveva svuotato il conto corrente intestato alla Ast Sistemi, effettuando pagamenti di altri debiti e richiedendo assegni circolari poi confluiti su un conto corrente di Catania, al fine di evitare pignoramenti da parte del creditore”. Ed è su queste operazioni che adesso si indaga, sulla gestione dei soldi della srl e sui mancati controlli.


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