Mattei (Anma): “Chiuderlo| sarebbe una scelta irrazionale” - Live Sicilia

Mattei (Anma): “Chiuderlo| sarebbe una scelta irrazionale”

Il secco parere contrario arriva anche dall'associazione nazionale magistrati amministrativi. Il segretario generale Fabio Mattei: “Nella sezione di Catania il numero di ricorsi in ingresso sono superiori a quelli della sede Palermo. Ci vorrebbe un potenziamento”.

Soppressione Tar di Catania
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CATANIA – Assume contorni sempre più decisi e concreti la battaglia contro la soppressione della sezione staccata di Catania del tribunale regionale amministrativo. E’ ancora presto per cantar vittoria, ma le forze in campo sono davvero tante. Dopo l’incontro positivo del sindaco Enzo Bianco a Roma alla Camera con la I° Commissione Affari Costituzionali, la vicenda rimane in attesa di una risoluzione definitiva, ma intanto i pareri contrari al decreto continuano ad arrivare senza tregua. Per ultimo, a bocciare il provvedimento è Fabio Mattei, segretario generale dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi (ANMA), il quale intervistato da LiveSiciliaCatania, delinea un quadro quanto mai nitido del sistema della Giustizia Amministrativa con un particolare focus su Catania. “Le sedi distaccate dei tribunali amministrativi– dichiara –  rappresentano un baluardo di legalità. La legge, infatti, dagli anni 70° prevede che in territori dalla particolare rilevanza vengano istituite sedi ulteriori a quelle del capoluogo di regione”.

Ma sulla vicenda del Tar del capoluogo etneo le considerazioni da fare secondo il magistrato sono molteplici. “La sede del Tar di Catania – afferma il magistrato – è di primaria importanza, sia per utenza che per carico di lavoro. Basti pensare il numero di ricorsi in ingresso sono superiori a quelli della sede madre di Palermo. Dietro questo fatto possono esserci varie ragioni, come una maggiore effervescenza della realtà locale”. Non solo: “Così come accade – afferma ancora – per Reggio Calabria per esempio, le realtà territoriali in questione sono note per una tradizione di legalità non perfettamente integra anche per quel che concerne le stesse amministrazioni locali. Tutti elementi da non trascurare”.

E come è noto, dal momento che sono molte le attività e gli interessi dipendenti dal Tar etneo, l’eventualità che venga soppresso comporterebbe un vero e proprio ingolfamento della GA, una circostanza quest’ultima che preoccupa fra i tanti anche il comitato direttivo dell’ANCE Sicilia. “Nel settore delicato – dice ancora Mattei – degli appalti, per esempio, il tribunale amministrativo costituisce un vaglio di legittimità dell’azione amministrativa da parte delle stazioni appaltanti molto importante. E’ impensabile che un cittadino di Catania, che si sente vittima di un sopruso, per fare ricorso debba prendere il suo avvocato e arrivare fino a Palermo”.

Il decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale e disposto dal governo Renzi finalizzato a tagliare i cosiddetti sprechi, in realtà come già evidenziato da più voci, non porterebbe nessun beneficio in termini di risparmio, ma al contrario i costi aumenterebbero, “L’articolo 18 – aggiunge il magistrato – è una misura adottata forse in un impeto demagogico o altro, ma il tribunale non può di certo considerarsi spreco. Anche perché su 8 sezioni staccate ben 6 si trovano in strutture demaniali. Trasferire un tribunale da Catania a Palermo non è a costo zero, – precisa – anzi. Si dovrà trasferire personale, magistrati per non parlare degli archivi, tutto ciò richiederà il reperimento di nuovi spazi, nuovi immobili e adeguarli alle esigenze di un Tar, che per di più è il terzo in Italia dopo Napoli e Roma. Un sezione come Catania ha una giurisdizione territoriale su una realtà vasta e complessa. Sopprimerlo – affonda – sarebbe una scelta totalmente irrazionale”.

Mattei, inoltre, pone l’accento sulle caratteristiche che contraddistinguono il tribunale amministrativo da tutti gli altri organi di giustizia. “ La GA si connota, – spiega – sia a livello nazionale che europeo, come un organo capace di dare risposte alle istanze dei cittadini e alle imprese con la massima celerità. Basti pensare alla formula della sentenza semplificata: il cittadino che chiede la sospensiva può ottenere nelle stessa udienza una definizione immediata del giudizio. Questo ritengo sia un fiore all’occhiello della GA che non si trova in nessun altro organo di giustizia, penale, civile o tributario”.

“E l’associazione nazionale magistrati amministrativi, a cui fa capo Mattei, si sarebbe già mossa per avere un confronto con il Governo. “Abbiamo chiesto un’interlocuzione, ma non abbiamo ancora avuto nessuna risposta. Siamo stati finora accolti e ascoltati – sottolinea – dalla Commissione Affari Costituzionali. Riamniamo aperti e pronti ad un dialogo”. E infine commenta positivamente l’operato di Bianco circa l’incontro avvenuto alla Camera mercoledì: “Che il sindaco – dice – abbia ottenuto un incontro è già molto importante. Noi, dal nostro canto, offriamo agli amministratori locali tutto il nostro apporto al fine di rendere conoscibili al governo le peculiarità di realtà come Catania. Il cittadino si sente già tradito dal sistema della giustizia amministrativa. Per me – conclude Mattei –ci vorrebbe un potenziamento”.

 


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