Sottil: “Complimenti ai ragazzi” | Cutrufo: “Sogno il Siracusa in B” - Live Sicilia

Sottil: “Complimenti ai ragazzi” | Cutrufo: “Sogno il Siracusa in B”

Le parole del tecnico e del presidente del club aretuseo al termine della sconfitta di Lecce.

calcio - lega pro
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LECCE – Una grande prestazione non è bastata al Siracusa per uscire imbattuto dalla trasferta di Lecce. Al “Via del Mare” gli aretusei giocano un calcio propositivo e a viso aperto contro un avversario, quantomeno sulla carta, superiore tenendogli testa per tutti i 90 minuti, ma alla fine l’errore dagli undici metri di Catania e lo sfortunato autogol di Malerba hanno condannato gli azzurri ad una sconfitta immeritata. In un match combattuto e ricco di colpi di scena, non sono mancate anche alcune decisioni arbitrali controverse: giusto il rigore assegnato al Lecce per l’atterramento di Azzi ai danni di Costa Ferreira, più generoso quello assegnato ai siciliani con De Silvestro che sembra cercare il contatto col portiere avversario; ai salentini, però, manca un chiaro cartellino rosso che andava certamente sventolato ad indirizzo di Doumbia, che cerca di scavare una fossetta all’altezza del dischetto del rigore (che poi Catania sbaglierà) e poi colpisce al volto con una manata lo stesso numero 10 siracusano che si era avvicinato per lamentarsi della scorrettezza.

Amareggiato a fine gara il tecnico dei leoni Andrea Sottil, il quale ad ogni modo si è detto giustamente soddisfatto della prova dei suoi: “Faccio i complimenti alla mia squadra. Oggi eravamo noi a sembrare una squadra da alta classifica. Non mi piace parlare degli arbitri, ma non capisco come Doumbia non sia stato espulso per la manata a Catania”. Al commento del mister si uniscono le parole del presidente Gaetano Cutrufo, felice per la crescita di rendimento in trasferta del suo Siracusa: “Sono molto soddisfatto della partita della squadra. Abbiamo tenuto testa ad una delle capolista del girone offrendo un’ottima prestazione. Dispiace per alcune decisioni dell’arbitro che hanno condizionato il match. Ma ciò che guardo è che la squadra anche in trasferta sta facendo sempre meglio. Resta il neo che non raccogliamo tanti punti. Ora però pensiamo alla partita di sabato prossimo”.

Nonostante la sconfitta, però, la trasferta di Lecce ha smosso l’animo del patron azzurro, il quale sogna di far diventare grande il Siracusa magari con l’aiuto del pubblico aretuseo sempre più coinvolto come quello dei salentini: “Devo confessare che la trasferta a Lecce, più di altre, ha lasciato il segno. Perché oltre a notare i tanti, tantissimi punti di contatto tra le due città (che sono entrambe bellissime), non ho potuto fare a meno di notare anche le enormi differenze. Voglio occuparmi, ovviamente, solo di quelle relative al calcio – ha detto Cutrufo in una lunga nota sul sito ufficiale del club –. Parlare di stadio sarebbe banale, considerato che “Via del Mare” può ospitare fino a 40mila spettatori, anche se attualmente è omologato per la metà. Ma il primo dato è quello relativo agli abbonati: sono 9mila. Considerando che Lecce ha 95 mila abitanti, praticamente un leccese ogni 10 ha la tessera dello stadio. Secondo questa equazione, a Siracusa (stadio permettendo) gli abbonati dovrebbero essere 12 mila. Si può dire: “Ma allora a Catania dovrebbero essere 40 mila e a Roma 400 mila?”.”

“Contestazione corretta ma imprecisa – prosegue il patron aretuseo – : io faccio il paragone con una città equiparabile a Siracusa. Si potrebbe dire: “Ma il Lecce vuol vincere il campionato?”. Credetemi: pensare di costruire una squadra con un paio di milioni anticipati dai tifosi e con una cordata di soci è molto più semplice. Vincere no, ovvio, ma almeno ci si può provare. Mi rivolgo a Siracusa in questi termini perché, lo ammetto, ho provato un po’ di invidia nel verificare con quanto entusiasmo la città pugliese viva il calcio. E tutto quello che ho detto di Lecce si può replicare anche per Foggia. Perché il calcio, in fondo, altro non è che numeri. Uno dopo l’altro. I moduli, i gol, i minuti, ma anche numeri che stanno nei cassetti e sopra le scrivanie. In occasione di Lecce-Foggia (che è il nostro derby con il Catania) l’incasso è stato di 137mila euro, che equivale per noi a tutto un girone. Però non voglio essere frainteso – ha proseguito il presidente del Siracusa –. Noi abbiamo detto dal primo giorno dove saremmo potuti arrivare e a quali condizioni. Abbiamo garantito che avremmo fatto le cose per bene e in questo ci stiamo impegnando. E quando le cose, come adesso, vanno particolarmente bene un po’ mi preoccupo. Perché anche io vorrei provare a conquistare la SerieB. Ma deve essere un progetto che coinvolge tutta la città. I tifosi, gli sponsor, gli imprenditori. Perché quando decideremo di fare il grande salto, dovremo sapere chi sono i nostri competitor. Sono società solide (come la nostra), che hanno impianti adeguati (che noi, anche se adoro il De Simone, non abbiamo) e soprattutto introiti lontani anni luce dal nostro bilancio. Spero un giorno che nuove condizioni ci consentano di provare a fare qualcosa di incredibile. Ma possiamo farlo solo con tutta la città, ognuno per le proprie competenze”.


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