Strangolato e sciolto nell'acido | Così è morto Andrea Cottone - Live Sicilia

Strangolato e sciolto nell’acido | Così è morto Andrea Cottone

Gli arrestati Michele Rubino, Onofrio Morreale e Ignazio Fontana

Svolta nelle indagini su un caso di lupara bianca del 2002. I carabinieri hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Ignazio Fontana, Onofrio Morreale e Michele Rubino. L'imprenditore fu attirato con una trappola in un minigolf di Ficarazzi, ucciso e sciolto nell'acido.

PALERMO – Strangolato con una cintura e sciolto nell’acido. Sarebbe stata questa la fine di Andrea Cottone, l’imprenditore scomparso nel novembre 2002 a Ficarazzi, nel Palermitano, con il metodo della “lupara bianca”. I carabinieri del Comando provinciale e i magistrati della Dda di Palermo hanno fatto luce su tutta la vicenda, eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Ignazio Fontana, Onofrio Morreale e Michele Rubino. I primi due, di 40 e 48 anni, hanno ricevuto il provvedimento in carcere, dove si trovano dal gennaio del 2005 per via dell’operazione “Grande Mandamento” che pose fine all’attività dei fiancheggiatori del boss Bernardo Provenzano. Rubino, invece, 53enne, è stato arrestato nella notte. I tre sono accusati di omicidio e soppressione di cadavere.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dai magistrati, Cottone, considerato vicino ai Montalto di Villabate, il 13 novembre del 2002 venne accompagnato a bordo della sua auto presso il ristorante minigolf di Ficarazzi con un pretesto: discutere con Morreale di alcuni furti subiti dall’imprenditore. Ad attendere i due ci sarebbero stati Fontana e Rubino. Da quel giorno si persero le tracce di Cottone e dopo pochi giorni la sua auto venne ritrovata a Termini Imerese: il corpo venne sciolto in un deposito di marmi di Bagheria.

La svolta nell’omicidio dopo dodici anni è arrivata anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. A dare una mano alle aindagini condotte dall’aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli sono stati pentiti del calibro di Mario Cusimano, Stefano Lo Verso e Sergio Flamia. A sostegno della tesi degli investigatori, inoltre, anche una frase sfuggita a Morreale a distanza di qualche anno dall’omicidio: “… nuatri fuammu ad affucallu”, confidò a un amico.

CHI ERA ANDREA COTTONE
Cottone era finito agli arresti il 6 settembre del 1995 con l’accusa di associazione mafiosa perchè ritenuto ‘capodecina’ della ‘famiglia’ di Villabate. Nel 1999, dopo la sua scarcerazione, aveva continuato ad essere vicino alla cosca dei Montalto, reggenti della famiglia mafiosa della cittadina alle porte di Palermo. Già in quel periodo sarebbe stata chiesta l’autorizzazione a uccidere Cottone. Secondo gli investigatori, Biagio Picciurro e Salvatore Pitarresi (alla guida di una cosca rivale) avrebbero ottenuto il via libera da Bernardo Provenzano solo dopo l’arresto dei Montalto.



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