Pagate le mensilità di marzo e aprile e presentata la fideiussione da 800 mila euro, si attende il parere favorevole della Covisoc. Il procuratore Salvi, nel frattempo, fa sapere che il processo si concluderà rapidamente. Poi toccherà alla giustizia sportiva. Mercato: il primo a lasciare è Gillet.

L'ennesima inchiesta ha già emesso un responso: il sistema calcio è stato sconfitto da se stesso. Dimostrandosi per nulla interessato ai tifosi, il cui trasporto emotivo garantisce a una semplice attrazione di tramutarsi in business. La Sicilia si lecca le ferite, in attesa delle sentenze definitive.

In servizio nella sede romana della Regione Siciliana dieci testimoni di giustizia. In totale i testimoni di giustizia che la Regione Siciliana di qui a qualche giorno assumerà saranno 38.

L'eccessiva durata dei processi continua ad essere il problema principale della giustizia nel capoluogo siciliano che "perde" il confronto con altre città italiane.

La giustizia nell'Isola. Dove funziona (pochissimi casi). E dove invece non funziona affatto.

Da alcuni giorni Danilo Gravagna, 36 anni, vive sotto protezione in una località segreta. Ha scelto di saltare il fosso, di lasciarsi alle spalle il suo passato di uomo al servizio della famiglia mafiosa di Palermo Centro, mandamento di Porta Nuova.

Non ci sono più i grandi appalti e i mafiosi si concentrano sulle costruzioni private. Parola di Sergio Flamia, il pentito che ha raccontato i segreti della mafia di Palermo e Bagheria.

C'è un dolore autentico dietro quella maschera da testimone di giustizia (all'interno la foto), una pena vera che gli occhi raccontano anche troppo bene. Era necessario esporli così? E' ancora necessaria questa mascherata del potere? Cronaca di una giornata tra i corridoi di Palazzo dei Normanni e Palazzo d'Orleans.

Il presidente della Regione si è presentato davanti ai cronisti assieme a due testimoni di giustizia col volto coperto da passamontagna.

Conclusa la fase istruttoria relativamente al procedimento legislativo che, a breve, porterà all'assunzione dei testimoni di giustizia presso la pubblica amministrazione della Regione Sicilia.

Tra loro l'imprenditore di Bivona Ignazio Cutrò (nella foto): chiedono al governatore Crocetta l'applicazione della legge regionale che prevede la loro assunzione nella pubblica amministrazione.

La magistratura dovrebbe mostrasi capace di essere e apparire un blocco monolitico contro il malaffare. Ed invece nella storia del Palazzo di Giustizia di Palermo c'è sempre una "botola" di troppo. L'ultima si è aperta durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Denunciati, processati e con la pensione sospesa. Dopo due anni di calvario giudiziario arriva la sentenza di assoluzione per tre persone che vivono in provincia di Palermo.

Fissate, in trasferta a Firenze, le audizioni dei collaboratori di giustizia Calogero Ganci e Francesco Onorato. La difesa degli imprenditori palermitani ricorre in Cassazione contro la conferma del sequestro del patrimonio da 800 milioni.

Accolto il ricorso dell'Aiop: c'era un errore di calcolo e la riduzione incideva solo sui privati. Barbara Cittadini: "Ora discussione con la Regione".