Tensione al cimitero dei Rotoli, arriva la polizia e il Comune lo riapre - Live Sicilia

Tensione al cimitero dei Rotoli, arriva la polizia e il Comune lo riapre

La struttura era chiusa per la paura del crollo di alcuni alberi. La denuncia da parte della Lega

PALERMO – “Ancora disagi al cimitero dei Rotoli, che il Comune aveva deciso di chiudere per ben quattro giorni, proprio in occasione del lungo ponte del 25 aprile” A dichiararlo sono il capogruppo della Lega Igor Gelarda e la responsabile del dipartimento famiglia Giuliana Sgroi.

Ieri pomeriggio è stata diramata una nota dal Comune che annunciava, in via precauzionale, la chiusura del cimitero dei Rotoli al pubblico da oggi addirittura fino a martedì 26. Il motivo è legato al pericolo del crollo alberi e il concomitante forte vento.

Questa mattina si sono create tensioni proprio davanti la struttura, costringendo le forze dell’ordine ad intervenire per riportare la calma tra le decine di parenti dei defunti che avevano deciso di portare un fiore ai loro cari.

“Alla fine il Comune ha fatto dietrofront e ha deciso di riaprire e di chiudere giorno 26. La situazione sembra, però, essere ancora più grave di ciò che fa trasparire il Comune . A seguito di alcune verifiche tecniche fatte nei giorni scorsi dall’ufficio ville e giardini, sembra che gli alberi a rischio di schianto siano parecchie decine, per problemi legati all’apparato radicale degli alberi. Oggi, domani e dopodomani non è previsto nessun intervento tecnico, con i tecnici che torneranno ai Rotoli solo nella giornata martedì. Ma non si esclude, data la delicatezza e la pericolosità della situazione, che la chiusura, dal 26 in poi, potrà protrarsi per altri giorni. Oppure che si sarà costretti ad interdire intere parti cimitero, anche consistenti per tempi che potrebbe essere anche lunghissimi. Ancora una volta il cimitero dei Rotoli – concludono Gelarda e Sgroi – è vittima dell’incapacità di chi lo gestisce, ancora una volta i palermitani sono costretti all’umiliazione di non poter neanche portare un fiore ai loro cari. Cari che spesso non hanno ancora avuto neanche diritto ad una sepoltura”.


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