Trapani, processo 'mafia bet': sconti di pena e assoluzioni

Trapani, processo ‘mafia bet’: sconti di pena e assoluzioni

Al centro della vicenda gli interessi di Cosa Nostra nella gestione delle agenzie di scommesse

PALERMO – Sconti di pena al processo scaturito dall’operazione dei carabinieri “Mafia Bet” sugli interessi di Cosa Nostra trapanese nella gestione delle agenzie di scommesse.

È caduta l’accusa di associazione mafiosa per l’imprenditore Salvatore Mario Giorgi, la cui pena scende da 12 anni a 5 anni anni e undici mesi. Era difeso dall’avvocato Lillo Fiorello. Ha retto l’ipotesi di estorsione, ma senza l’aggravante di mafia.

Accolto l’appello del pubblico ministero per Paolo De Santo (difeso dagli avvocati Giuseppe Scozzola e Ferdinando Giannilivigni): la pena passa da 2 a 3 anni per favoreggiamento, senza il beneficio della sospensione condizionale della pena. La condanna più pesante – 10 anni e due mesi – è stata confermata per Francesco Catanalotto, gestore di un centro scommesse a Campobello di Mazara.

Assolto Giacomo Barbera, che aveva avuto due anni. Confermate anche le assoluzioni di Antonino Tumbiolo di Mazara del Vallo (difeso dagli avvocati Salvatore Ferrante e Marcella Giovanna Farina) e Calogero Pizzolato di Campobello di Mazara (difeso dagli avvocati Rosalba Di Gregorio e Mariella Gulotta).

Il processo di oggi era stato separato da quello principale che lo scorso dicembre si è concluso con la condanna, tra gli altri di Calogero John Luppino, imprenditore di Campobello di Mazara, leader nel settore delle scommesse on line.


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