I "testimoni del testimone"| Trattativa, spunta pure un Niceta - Live Sicilia

I “testimoni del testimone”| Trattativa, spunta pure un Niceta

Massimo Ciancimino

La credibilità di Ciancimino jr vacilla. Ecco i verbali del parente che accusa gli imprenditori dell'abbigliamento.

PALERMO – Puntellare la traballante attendibilità di Massimo Ciancimino. I pubblici ministeri hanno un bel da fare per “proteggere” il teste chiave del processo sulla Trattativa Stato-mafia che, ad onore del vero, negli anni ci ha messo parecchio del suo per fare scricchiolare la sua credibilità. E allora si citano una serie di testimoni. I testimoni del testimone – potremmo definirli – coinvolti nel tentativo, non sempre andato in porto, di dimostrare ciò che da solo Ciancimino jr potrebbe non riuscire a fare. E cioè convincere che sta dicendo la verità.

Testimoni e non solo, visto che nel fascicolo del dibattimento ha appena fatto ingresso il racconto di Angelo Niceta. “Voglio parlare, voglio liberarmi di un peso. L’altro ramo della famiglia mi ha lasciato sul lastrico con una manovra spregiudicata”, aveva detto il rampollo di una nota famiglia di imprenditori dell’abbigliamento, il cui patrimonio da 50 milioni è stato sequestrato per mafia. Sotto processo per bancarotta, Angelo Niceta ha deciso di vuotare il sacco e ha parlato con i magistrati della Dda di Palermo Pierangelo Padova e Nino Di Matteo. Le sue dichiarazioni sono entrate prima nel processo per la misura di prevenzione ai Niceta e ora in quello sulla Trattativa.

Niceta, ammesso al programma di protezione previsto per i testimoni di giustizia, ha rivelato che lo zio Mario era in affari con il boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro. Furono i legami con Cosa nostra a convincere il padre Onofrio a rompere con il fratello Mario. Angelo Niceta ha tirato in ballo anche i cugini Massimo, Piero e Olimpia che, dopo la morte del padre Mario, hanno ereditato il patrimonio finito sotto sequestro. Il testimone ha raccontato ciò che saprebbe dei rapporti fra lo zio Mario e Bernardo Provenzano. Ecco perché la sua citazione “serve” ai pm della Trattativa a riscontro Ciancimino jr. Il figlio di don Vito raccontò di avere visto il vecchio Niceta partecipare ad alcuni incontri con il padre e il boss corleonese. Non è escluso che i pm vorranno ascoltare in aula Angelo Niceta. Se così sarà, al processo Trattativa si potrebbe rivedere Antonio Ingroia che è stato l’esponente di punta della pubblica accusa. Non come magistrato naturalmente, ma come avvocato visto che assiste Angelo Niceta assieme a Francesca Russo che, a sua volta, per anni ha difeso Ciancimino jr. Poi, le loro strade si sono divise.

E così la lista dei testimoni si allungherebbe per rispondere, al di là della normale logica processuale, alla necessità di puntellare la posizione di Ciancimino. Non sempre è accaduto, anzi. Nelle scorse udienze è stato citato il cronista di Repubblica, Franco Viviano, che nel corso degli anni ha ricevuto le confidenze di Ciancmino jr, ancor prima che iniziasse a parlare con i pubblici ministeri. Solo che Viviano ha spiegato che “non mi fidavo di Massimo Ciancimino. Mi diceva una cosa e poi la smentiva”. Il 5 maggio, data della prossima udienza, sul banco dei testimoni salirà un altro cronista, Francesco La Licata, in attesa di sapere quando inizierà il controesame di Ciancimino jr più volte rinviato per le sue condizioni di salute. Soffre di labirintite.

Chissà se le citazioni serviranno a controbilanciare gli scivoloni di Massimo Ciancimino che del dibattimento è anche imputato. Dai processi per le calunnie all’ex capo della polizia Gianni De Gennaro e allo 007 Rosario Piraino alla la storia della dinamite fatta ritrovare nel giardino di casa, alle minacce che disse di avere subito salvo poi venire smentito dalle indagini: la credibilità di Ciancimino jr è in crisi.


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