CATANIA – “Se non mi fate parlare con il direttore ammazzo tutti”. Avrebbe detto così un dipendente dell’Amt questa notte, impedendo ai suoi colleghi di entrare nel deposito dell’azienda per iniziare il loro turno. Per questo la polizia è intervenuta e lo ha arrestato. È accaduto poche ore fa, come detto.
A chiamare la polizia sono stati altri dipendenti, secondo cui il loro collega in escandescenza, imbracciando un fucile e minacciando i presenti, aveva impedito loro di entrare nel deposito, in piena zona industriale.
La negoziazione, poi l’arresto
La sala operativa della Questura ha così inviato le volanti e qui gli agenti hanno constatato la presenza di un uomo che brandiva un’arma e minacciava di morte i presenti. Aveva con sé anche un pittbull. A quel punto i poliziotti hanno avviato una negoziazione, ma poi, quando hanno capito che non c’era verso dopo oltre un’ora lo hanno bloccato da dietro e disarmato.
È stato posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa della direttissima, in cui l’arresto è stato convalidato.
Solo in quel momento si è potuto accertare che il fucile era un modello da soft-air, privo di tappo rosso e imitazione di un fucile mitragliatore M4, in uso alla Nato. Il catanese, un 49enne, è stato arrestato per resistenza aggravata, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale e denunciato a piede libero per interruzione di pubblico servizio. Nelle concitate fasi dell’arresto un agente ha riportato delle lesioni, giudicate guaribili in sette giorni.