CATANIA – Prima il diniego poi l’autorizzazione. Il Movimento No Muos chiede, il 26 aprile scorso, l’autorizzazione all’utilizzo di un’aula del Dipartimento di Scienze Umanistiche per presentare il dossier “Università e guerra”. Nella stessa giornata arriva la risposta negativa dal Disum. “Apprendiamo che la presentazione del dossier ‘Università e guerra’ sarebbe un’iniziativa politica – dice Luca Bruno del Movimento No Muos – È vero, lo è, serve per mettere in evidenza il rapporto delle università Italiane con le industrie belliche”.
Ieri un’altra risposta, da parte del Disum, con il permesso di poter utilizzare l’aula 31 del dipartimento per presentare il dossier “Università e guerra” dalle 18 alle ore 20 di oggi. Presentazione che comunque non avverrà. Aula no, aula sì. “Troppo poco il tempo per organizzarci“, dicono dal Comitato No Muos. Oggi arriva il permesso di utilizzo dell’aula 31 per giorno 9 maggio dalle ore 17 alle 19.
Il dossier in questione è una ricerca, in tutta Italia, sul rapporto delle università con le industrie belliche, ma non solo. “Università alle quali arrivano finanziamenti dal Pentagono – dice Giorgia Italia attivista No Muos – all’UNICT è arrivato un finanziamento di 375.000 euro per tre progetti”. Un dossier, quello stilato dagli studenti catanesi, che analizza commistioni e partnership, non indifferenti, a esempio con Sparwar, “lo stesso ente che ha partecipato alla implementazione e sperimentazione del MUOS”, conferma Italia. Il dossier è in fase di presentazione in diverse università italiane: è già stato raccontato agli studenti e alle studentesse di Padova, Pisa, e della Sapienza di Roma, mentre l’11 maggio sarà alla facoltà di Scienze politiche di Milano.