"Trecento volte in sette mesi" | Il boss non faceva benzina - Live Sicilia

“Trecento volte in sette mesi” | Il boss non faceva benzina

Cosimo Vernengo è imputato per intestazione fittizia di beni.

PALERMO – Cosimo Vernengo non era uno dei tanti clienti della pompa di benzina Erg di viale Regione Siciliana. Secondo l’accusa, sarebbe stato il proprietario occulto e avrebbe affidato la gestione ad un prestanome, Giuseppe Farina.

Al processo che vede imputato il boss di corso dei Mille per intestazione fittizia di beni depone un finanziere che ha partecipato alle indagini. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Dario Scaletta, l’investigatore rende noto un dato: dal 17 marzo al 30 ottobre 2015 Vernengo è andato 302 volte nell’impianto. Arrivava sempre al volante della sua Toyota IQ che non avrebbe potuto guidare visto che la patente gli era stata ritirata dal prefetto per i suoi precedenti penali.

Si tratta, infatti, di uno dei condannati all’ergastolo per la strage Borsellino e scarcerato quando sono state smascherate le bugie dei falsi pentiti. In carcere Cosimo c’era finito nel luglio del 1994. Nel 1999 tornò libero quando la Corte d’assise di Caltanissetta lo assolse per la strage, ma lo condannò a 10 anni per associazione mafiosa. Nel 2002 i giudici d’appello gli inflissero l’ergastolo e lui si rese irreperibile. Lo scovarono due anni dopo in una palazzina a Monreale. Poi, però fu scagionato dalla strage Borsellino. Quindi è stato di nuovo arrestato per estorsione e successivamente raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per avere gestito in maniera occulta una fitta rete di distributori di carburante.


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