Saguto-Maniaci: scontro con i pm| Le bordate dell'avvocato Ingroia - Live Sicilia

Saguto-Maniaci: scontro con i pm| Le bordate dell’avvocato Ingroia

L'indagine sul giornalista di Telejato sarebbe stata "sollecitata" dal magistrato sospeso dal Csm.

PALERMO – L’ultimo attacco riservato da Antonio Ingroia ai suoi ex colleghi pubblici ministeri è racchiuso nell’aggettivo “sollecitata”.

Secondo l’avvocato Ingroia, infatti, l’indagine sul suo cliente Pino Maniaci sarebbe stata, appunto, “sollecitata dalla Saguto per tentare di assicurarsi l’impunità”. Silvana Saguto è l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo finita sotto inchiesta a Caltanissetta perché avrebbe gestito, a suo piacimento e per fini tutt’altro che legittimi, il mandato giudiziario che le era stato conferito. La gestione dei beni sequestrarti alla mafia sarebbe stato piegato agli interessi personali del magistrato, dei suoi parenti e di alcuni amministratori giudiziari.

Ed è proprio ai magistrati di Caltanissetta che Maniaci, tramite i suoi legali (nel collegio di difesa c’è anche Bartolomeo Parrino, ndr), si rivolgerà “affinché siano messi a conoscenza di alcuni fatti che collegano l’indagine a carico di Maniaci condotta dalla procura di Palermo con quella in corso a Caltanissetta sulla dottoressa Saguto e sull’avvocato Cappellano Seminara”.

Maniaci è sotto accusa per estorsione. Avrebbe chiesto e ottenuto soldi e un posto di lavoro da alcuni sindaci in cambio di una linea morbida nei tg di Telejato, l’emittente televisiva diretta dal giornalista. Quando trapelò la notizia della inchiesta sfociata poi nel divieto di dimora, Maniaci disse che i magistrati gli avevano teso un agguato. Era una vendetta per i suoi articoli contro il sistema Saguto. Lo faceva ricordando il contenuto di una conversazione fra l’ex presidente e l’ex prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo: “Ma che tempi abbiamo per Telejato?”; “Quello dice: ha le ore contate”.

Se qualcuno sollecita – Saguto, secondo Ingroia – qualche altro deve essere disposto a farsi sollecitare. E in questo caso si tratterebbe di magistrati. Nel clima di botta e risposta, nei mesi scorsi, la Procura di Caltanissetta ha sentito la necessità di inviare una nota stampa per precisare “al fine di evitare ogni possibile strumentalizzazione”, che “l’indagine a carico di Silvana Saguto e di altri magistrati e amministratori giudiziari di Palermo non è in alcun modo fondata sulle inchieste giornalistiche di Maniaci e di Telejato, ma su complessi ed estesi accertamenti autonomamente condotti dalla Procura di Caltanissetta e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo”.

Come dire: nessuno, Maniaci incluso, si prenda meriti non suoi, anche se il giornalista nel narzo del 2014 fu convocato come persona informata di fatti dai pm nissseni. L’indagine è partita dai pm di Palermo che, messo il naso nella gestione della concessionaria Nuova Sport Car affidata all’amministratore giudiziario Walter Virga, fu obbligata a trasferire il fascicolo a Caltanissetta quando si accorse che stava emergendo il coinvolgimento di magistrati in servizio a Palermo. E Caltanissetta ha proseguito l’indagine. Non è dato conoscere lo stato dell’arte. Ci sono cinque filoni di inchiesta e sono stati spediti agli indagati gli avvisi di proroga delle indagini. Una prima parte potrebbe presto essere chiusa.

Eppure Ingroia parla di indagine “sollecitata” nell’ultima bordata lanciata contro gli ex colleghi. Per prima cosa ‘contesto’ quella che definì “una caduta di stile nell’accomunare il nome di Maniaci a quello dei mafiosi” arrestati nel blitz. Se escludiamo il procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Vittorio Teresi, si stava riferendo ai quattro sostituti che conosceva bene per averli coordinati da procuratore aggiunto. Quando a Maniaci fu notificato il divieto di dimora Ingroia protestò per “la sussistenza del reato di violazione del segreto d’ufficio perché qualche pubblico ufficiale ha fornito filmati e intercettazioni, prima ancora che l’indagato ne fosse a conoscenza. Lo denunceremo alle procure di Palermo e Caltanissetta”. Si riferiva ai video distribuiti nel corso della conferenza stampa convocata in Procura. Una prassi consolidata anche quando c’era Ingroia ad interloquire con i giornalisti.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI