Centrodestra: sì alle primarie |Si cerca unità su Ferrandelli - Live Sicilia

Centrodestra: sì alle primarie |Si cerca unità su Ferrandelli


Consultazioni il 23 aprile. Mandato a Miccichè per trovare intesa su Palermo.

PALERMO – Fughe in avanti e brusche frenate. Il centrodestra procede ancora a tentoni nella scelta del candidato con cui affrontare le prossime elezioni amministrative di Palermo. Il dilemma è da settimane lo stesso: Ferrandelli sì o Ferrandelli no? E la paura è che prendere ancora tempo per decidere cosa fare significhi aver perso in partenza. L’urgenza è anche un’altra: bisogna che la coalizione si metta d’accordo in Sicilia per portare poi l’istanza a Roma e incassare anche l’ok della Capitale. E dopo il fine settimana in cui sembrava che il patto con Fabrizio Ferrandelli fosse cosa fatta, i giochi si sono riaperti per le perplessità manifestate da molti nella coalizione, tanto da spingere alcuni dei maggiori esponenti del centrodestra siciliano, da Raffaele Stancanelli a Toto Cordaro, da Marco Falcone a Giusy Savarino, a riunirsi oggi a Palazzo dei Normanni nelle stanze di Forza Italia, sotto la guida del commissario degli azzurri Gianfranco Miccichè. “L’unica cosa che conta è l’unità del centrodestra”, afferma Miccichè a margine dell’incontro.

A fare paura sono soprattutto i numeri. Il ragionamento portato avanti è questo: qualsiasi candidato del centrodestra al ballottaggio non ci arriva; secondo gli ultimi sondaggi, Gaetano Armao, il nome che potrebbe mettere tutti d’accordo e di cui si è già testata l’intenzione di mettersi in gioco, si posizionerebbe non oltre il 20% dei consensi. “Ferrandelli, invece – dicono in riunione – da solo sta al 10%, con l’appoggio del centrodestra potrebbe arrivare al 30%”. E sarà dunque ballottaggio. L’obiettivo dichiarato dalla coalizione è quindi quello di mettere in campo una candidatura abbastanza forte da impedire a Orlando di battere tutti a primo turno e tentare di sconfiggerlo poi al ballottaggio, in un conflitto testa a testa.

Ma Ferrandelli non piace a tutti, la paura di molti è che si tratti di un boomerang. Soprattutto se si perderà ancora tempo prima di prendere una decisione definitiva: “Se ad aprile non avremo ancora il candidato possiamo dire di aver già perso”, sono tutti d’accordo. E la questione tempo è ancora più rilevante se alla fine il nome scelto dovesse essere quello di Ferrandelli, “perché – dicono – dobbiamo dare il tempo ai nostri elettori di digerirlo”.

La coalizione all’Ars ha affrontato anche il tema delle elezioni regionali e, come ha confermato Miccichè, “la direzione verso cui si va è quella delle primarie”.

Aggiornamento ore 17

Alla fine l’orientamento prevalso su Palermo, a quanto si apprende, è quello di dare mandato a Gianfranco Miccichè di trovare una sintesi per tutta la coalizione in vista delle regionali. Oggi infatti al vertice non ha preso parte in polemica la rappresentanza di Fratelli d’Italia. C’era invece Alessandro Pagano di Noi con Salvini, che nei giorni scorsi ha espresso apprezzamento per la candidatura di Ismaele La Vardera. Presenti anche i rappresentanti dei sicilianisti, di #DiventeràBellissima, Forza Italia, Udc e Cantiere Popolare.

Quanto alle regionali prende sempre più corpo l’ipotesi primarie in aprile, probabilmente il 23. Si è discusso della necessità di trovare un modo per evitare inquinamenti del voto. L’idea sul tavolo è quella di una registrazione preventiva degli elettori, anche on line. Il percorso inizierebbe a marzo. I candidati dovrebbero presentare entro fine marzo 7.500 firme raccolte in almeno 5 province su nove. Il vincitore dovrà poi presentare una lista propria alle regionali. Ogni partito avrà un suo candidato.

Il comunicato ufficiale

Presso il gruppo di Forza Italia a Palazzo dei Normanni si è svolto oggi il vertice dei rappresentanti dei partiti e dei movimenti del centrodestra e comunque delle forze alternative a Crocetta e al Partito democratico, per l’individuazione del candidato alla presidenza della Regione siciliana in vista delle elezioni dell’autunno prossimo. Vi hanno preso parte Forza Italia (Gianfranco Miccichè e Marco Falcone), Diventerà bellissima (Raffaele Stancanelli e Giusi Savarino), Cantiere popolare (Saverio Romano e Toto Cordaro), UDC (Ester Bonafede), Noi con Salvini (Alessandro Pagano) e Movimento nazionale siciliano (Rino Piscitello). Assente Fratelli d’Italia, che pur condividendo l’impostazione delle primarie, chiede un chiarimento sulla vicenda palermitana.

Dopo un approfondito confronto, durato oltre quattro ore, si è condiviso un percorso di allargamento delle forze della coalizione. Prendendo atto della situazione drammatica in cui versa la Sicilia, delle gravi lacune dell’attuale governo e delle indifferibili emergenze vissute dalla nostra terra, si è deciso che la scelta del candidato presidente dovrà avvenire tramite il sistema delle primarie, con il coinvolgimento di decine di migliaia di siciliani, che potranno così essere protagonisti della svolta che la Sicilia si aspetta. E’ stata quindi delineata la road map. Il 20 febbraio sarà costituito il comitato organizzatore, del quale faranno parte tre esponenti per ogni partito o movimento, il 28 febbraio si insedierà quindi il collegio dei garanti, formato dai rappresentanti regionali delle forze politiche. Il 6 marzo avrà invece inizio la registrazione obbligatoria di tutti coloro che vorranno prendere parte al voto. Il 27 marzo saranno infine presentati i candidati. Ogni candidatura dovrà essere sostenuta da almeno 7500 firme, da raccogliere in almeno cinque province, per un minimo di 500 firme ciascuna. Le primarie di coalizione si svolgeranno il 23 aprile.


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