Tensioni fra Petralia e Polizzi | E' la guerra dello "Sfoglio" - Live Sicilia

Tensioni fra Petralia e Polizzi | E’ la guerra dello “Sfoglio”

Un dolce tipico al centro di un caso.

Provincia di Palermo
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PALERMO – Polizzi Generosa non ci sta e “dichiara guerra” alla vicina Petralia Soprana. Una guerra a colpi di Tuma, cannella e cioccolato, ovvero gli ingredienti dello “Sfoglio”, un dolce tipico delle MadonieA far inseorgere il sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Lo Verde è la paternità del dolce, messa in discussione dall’assegnazione da parte del comune di Petralia Soprana della denominazione Deco, denominazione comunale d’origine, allo “Sfoglio”. Per Lo Verde si tratta di un vero e proprio furto: “Lascia senza parole apprendere che il comune di Petralia Soprana – ha scritto in una nota il sindaco di Polizzi – abbia certificato fra i prodotti a marchio comunale Deco lo sfoglio chiamato delle Madonie. Ho deciso di intervenire pubblicamente perché voglio portare all’attenzione una vicenda che ha dell’incredibile. Le denominazioni comunali sono un riconoscimento che l’amministrazione concede ad un prodotto collegato al territorio per valorizzare tradizioni agroalimentari. Riconoscere un prodotto nel territorio comunale, però, non può significare per nessun motivo rubare questo prodotto ad un comune dello stesso territorio. Non posso accettare in silenzio, perché si lede una chiara e storica tradizione del comune di Polizzi Generosa”.

Intanto le certificazioni sono state consegnate due giorni fa: “Le aziende produttrici – ha segnalato il comune di Petralia Soprana in una nota – sono state iscritte in un apposito elenco”. Insieme allo “Sfoglio” della discordia, sono stati selezionati anche la “Pasta Artigianale”, i “Biscotti alla Cannella” e “La Caciotta Madonita”. “Hanno ottenuto la denominazione e la loro carta di identità – ha sottolineato l’Amministrazione di Petralia – a seguito dell’approvazione del disciplinare di produzione nel quale sono riportate tutte le informazioni relative al prodotto che vanno dalla storia, alla lavorazione, alla provenienza degli ingredienti, alla preparazione”. A dare l’ok è stata una speciale commissione della quale fanno parte, oltre al sindaco Pietro Macaluso, esperti in vari settori come quello agro-alimentare, gastronomico locale, operatori del settore turistico ed esperti del settore igienico sanitario.

Ma per Lo Verde questi pareri non contano. E a sostegno della sua tesi il primo cittadino infuriato ha portato tre motivazioni, a cominciare dal nome: “Non esiste alcuna tradizione di sfoglio a Soprana – ha sottolineato -. Ed anzi il nome viene stravolto ancora di più quando nella delibera di giunta diventa “Sfoglio delle Madonie”. Cosa si vuole tutelare con questa confusione di nomi? Lo sfoglio di Soprana che non esiste? Lo sfoglio madonita che non esiste?”. Il primo cittadino contesta anche i cenni storici relativi all’origine del dolce contenuti nel disciplinare di produzione: “La sua origine viene fatta risalire al XV secolo quando veniva preparato all’interno dei monasteri madoniti – ha sottolineato Lo Verde -. Affermazione molto generica. Bisognerebbe dire quali sono questi monasteri e soprattutto quale monastero avrebbe portato la tradizione a Petralia Soprana. Il disciplinare redatto dal Comune non lo può dire perché questo monastero di Petralia Soprana non esiste”. Sul web effettivamente le origini del dolce sembrerebbero chiare: “Lo Sfoglio – si legge – è un dolce inventato nel XVII secolo dalle monache benedettine del Convento di Santa Margherita a Polizzi Generosa in Sicilia per festeggiare il loro protettore San Benedetto”. Ed infine il sindaco aggiunge: “La terza contraddizione si trova sempre nel disciplinare redatto dal Comune riguardo alla produzione e commercializzazione di questo fantomatico “sfoglio” e riguarda l’elenco degli ingredienti. In questo caso, infatti, la Tuma della quale si parla nei cenni storici del prodotto diventa il formaggio fresco che si elenca fra i suoi ingredienti. Come si può confondere la Tuma con un generico formaggio fresco? Un errore del genere si può commettere solo quando non c’è alcuna tradizione e la si ruba ad un Comune che la possiede”.

Cerca di abbassare i toni il sindaco Macaluso che tiene a precisare: “Sono rammaricato per la polemica che si è innescata riguardo allo Sfoglio e voglio precisare che nessuno vuole togliere le origini di questo dolce tipico a Polizzi Generosa – ha scritto il primo cittadino in una nota -. Noi abbiamo dato la denominazione comunale De.C.O. a quello che viene realizzato nel nostro Comune che è diverso da quello che viene realizzato a Polizzi Generosa. Penso che questa distinzione potrebbe andare a vantaggio del prodotto polizzano che non può essere confuso con quello realizzato a Petralia Soprana. Mi dispiace che si sia creata questa diatriba che, a parer mio, non ha senso considerato che dovremmo lavorare per il rafforzamento di una identità territoriale. Lo sfoglio di Polizzi Generosa è un dolce tipico di quella realtà e tale rimane”.


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