Dalla carne ai gioielli: gli affu del boss, condananto Formoso

Mafia e affari, 12 anni a Formoso| Il fratello degli stragisti

Dalla carne ai gioielli: gli investimenti erano diversificati

“Ufficialmente si occupa di commercio di carne mi risulta che lavora anche con la cocaina”, dicevano i pentiti sul conto di Pietro Formoso.

Classe 1949, in realtà, secondo i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria e dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo, Formoso era il capomafia di Misilmeri.

Il giudice per l’udienza preliminare Roberto Riggio lo ha condannato a 12 anni. Una pena scontata di un terzo così come previsto dal rito abbreviato scelto dagli imputati.

Pietro Formoso

Formoso si sarebbe occupato di affari – anche gioielli – e nel frattempo reggeva la famiglia mafiosa di Misilmeri imponendo estorsioni e affiliando nuovi uomini d’onore. Leggi il ritratto di Formoso e i suoi rapporti con i boss Lo Piccolo e Di Giovanni.

Tute le condanne

Queste le altre condanne: Stefano Zarcone due anni, Angelo Lo Cascio due anni, Francesco Paolo Migliaccio tre anni, Dalila Garofalo 8 mesi, Alessandro Selvaggio 20 giorni. Si tratta di imputati che rispondevano a vario titolo di intestazione fittizia di beni.

Nel caso di Zarcone, difeso dall’avvocato Fabrizio Biondo, ha retto solo un reato tributario ma non l’intestazione fittizia e il riciclaggio legati alla Zar Carni. Il giudice dunque ha stabilito che dietro l’impresa non c’è Pietro Formoso. Che non ci sia un patto occulto fra i due emerge anche dal fatto che Formoso è stato assolto dal reato tributario mente Zarcone, unico proprietario della Zar Carni, è stato condannato.

Sentenza di non luogo a procedere per Pietro Morgano, Vincenzo Meli e Lorenzo D’Arpa. Quest’ultimo era imputato di estorsione, ma l’avvocato della difesa Alessandro Martorana ha sostenuto che la richiesta del denaro era legittima e la presunta persona offesa era inattendibile.

Un solo assolto

L’unico assolto è Davide Arcuri. Gli avvocati Antonio Gargano e Nino Mormino sono riusciti a dimostrare che Formoso non era il dominus del la “Arcuri Immobiliare” dove, secondo l’accusa, era stati investiti i soldi di Formoso.

I fratelli stragisti

Formoso, fratello di due boss colpevoli per la strage di Milano del 1993, poteva contare su grosse risorse economiche e differenziava i suoi in investimenti, ma è con la cocaina importata dalla Colombia che ha iniziato la sua scalata. Nelle intercettazioni si faceva rifermento al pagamento di una grossa fornitura di gioielli – 100 mila euro – e di champagne – 6 mila euro – di cui Formoso si sarebbe interessato.

L’ex poliziotto

Francesco Paolo Migliaccio è un un ex ispettore della Polizia di Stato in servizio presso il commissariato Porta Nuova di Palermo. Secondo l’accusa, non avrebbe denunciato per ricettazione il titolare di un “compro oro” dopo che che una donna si era accorta che nell’attività c’erano i gioielli che le erano stati rubati .


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