Palermo: pronto soccorso in tilt, pazienti assistiti in ambulanza

Palermo: pronto soccorso in tilt, pazienti in ambulanza VIDEO

Non sono confortanti le notizie che arrivano dai pronto soccorso cittadini. In realtà non lo sono più da tanto tempo.
L'EMERGENZA PANDEMIA
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PALERMO- Non sono confortanti le ultime che arrivano dai pronto soccorso cittadini. In realtà non lo sono più da tanto tempo, per cui le notizie riguardano il livello dello sconforto che, stamattina, sembra significativo.

Pronto soccorso in tilt

I numeri a mezzogiorno sono espliciti. Il pronto soccorso dell’ospedale ‘Cervello’, che si occupa di casi Covid, ha 43 pazienti con un indice di sovraffollamento di oltre il duecento per cento. Al Civico, altro presidio per pazienti affetti da Coronavirus, ci sono le ambulanze bloccate fuori e quarantaquattro persone nella struttura con un indice di sovraffollamento del centoquarantasei per cento. Con l’area d’emergenza piena, si assistono i malati direttamente sui mezzi del 118. Non va affatto meglio a Villa Sofia che sta sostenendo tutti i malati ‘No Covid’: settantasei persone presenti con un indice di sovraffollamento del duecentocinquantatré per cento. L’indice di sovraffollamento si calcola sulla capacità teorica di accoglienza della struttura. Il cento per cento indica il limite critico, oltre il quale si sfora. Ed è ormai un dato di fatto quotidiano. Si aspetta che si sblocchino altri posti, forse a Partinico, per contenere il flusso.

“Dimissioni anticipate”

La situazione, come sappiamo, è seria da un po’. L’aumento delle infezioni e dei casi gravi legati alla pandemia è di per sé il problema che provoca direttamente il sovraffollamento che crea disagi ai pazienti Covid e a tutti gli altri, perché si regge il peso con difficoltà. Parlando con questo giornale, il primario del pronto soccorso del Civico, il dottore Massimo Geraci, l’ha detto chiaro e tondo, con tutta la diplomazia possibile: “Probabilmente i criteri di dimissibilità meriterebbero una applicazione più omogenea da parte di tutti i medici impegnati nell’emergenza Covid, come avviene ormai costantemente in prima linea, in considerazione dell’esperienza maturata sulla evoluzione della malattia nei pronto soccorso dove sempre più forte è la pressione che proviene dal territorio. Non parliamo di dimissioni forzate, ma anticipate in sicurezza, con la garanzia di una certa presa in carico proprio sul territorio”. Significa: non possiamo più tenere tutti. Quelli che, secondo noi, non sono a rischio li mandiamo a casa ‘in anticipo’ rispetto alla consuetudine. Il sistema scricchiola.

Le ambulanze in attesa al Civico (video)


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