La polemica sui dati Covid: verso allentamento delle restrizioni - Live Sicilia

La polemica sui dati Covid: verso allentamento delle restrizioni

La mappa dei contagi nelle circoscrizioni. Vertice in prefettura

PALERMO – Il vertice in prefettura è fissato per stamani. Oggi potrebbero essere ridotte le restrizioni sulla base dei dati reali sul contagio Covid a Palermo e provincia.

Di sicuro c’è la corsa a non parlare di errore, ma di allineamento dei dati dopo un fine settimana di polemiche. Tra i numeri comunicati dall’Asp nelle scorse settimane e gli ultimi forniti dal commissario per l’emergenza Covid c’è una netta differenza.

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Il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto più volte l’invio dei dati che sono arrivati saltuariamente. Il penultimo bollettino (Asp) era dell’8 marzo, l’ultimo (Commissario per l’emergenza) del 17 marzo, ed è emersa la netta differenza.

Solo che nel frattempo sulla base dei primi dati il sindaco aveva firmato ordinanze restrittive sui mercatini rionali della settima circoscrizione fermi da due settimane e sul divieto della vendita di alcolici dopo le 18.

A cercare di spegnere le polemiche è stata una nota congiunta del dirigente generale dell’Osservatorio Epidemiologico, Letizia Di Liberti, del commissario per l’emergenza Renato Costa e del sindaco.

L’ufficio del commissario straordinario ha fatto sapere che gli attualmente positivi sono 2944 a Palermo e 4836 nell’intera provincia. Siamo allo 0,40 per cento sul totale della popolazione.

Nulla in confronto al bollettino dell’8 marzo fornito dall’Asp di Palermo, che nella sola città riteneva che ci fossero 11 mila cittadini positivi e 12.700 in tutta la provincia con un rapporto dell’1,5. Praticamente il triplo.

“Nessun errore – spiega Di Liberti -, i dati sono stati semplicemente allineati tenendo conto dei numeri nella sola città di Palermo e dell’intera provincia, dei positivi dall’inizio della pandemia, degli attualmente positivi e dei nuovi positivi. Si tratta di un dato dinamico”. Di Liberti assicura soprattutto che “non ci sono errori né a Palermo, né nei dati trasmessi per le statistiche a livello nazionale”.

Nel frattempo l’ufficio del Commissario ha ripulito la statistica dai casi delle persone guarite e incrociato i dati dei tamponi con il codice fiscale delle persone (più tamponi eseguiti su una sola persona potrebbero avere portato alla duplicazione dei numeri dei contagiati). Sul dato della sola Palermo pesava il numero dei ricoverati in città di pazienti che in realtà provenivano da altri centri della provincia. E così con i nuovi dati Palermo ha visto ridursi del 70% il numero dei contagiati, che è salito del 30 per cento in provincia.

“Nessun dato è sbagliato, la difformità numerica è frutto esclusivamente di un aggiornamento dei soggetti guariti. Per fornire una rappresentazione sempre più reale e contestualizzata, con mezzi e strumenti a disposizione sulla localizzazione geografica e dell’andamento epidemiologico sul territorio Palermitano. Ribadiamo che il dato siciliano è confortante e che qualsiasi misura verrà adottata in funzione esclusivamente dei nuovi positivi”, si legge nella nota congiunta.

La nuova e a questo aggiornata fotografia dice che su 2944 casi registrati a Palermo la maggior parte è concentrata nella seconda e nella settima circoscrizione. Soprattutto nei quartieri Sperone, Arenella e Zen tanto da fare scattare lo stop ai mercatini rionali e la didattica a distanza in diverse scuole. Nessun allarmismo, però, visto che si parla sempre di numeri sotto controllo e contagi contenuti.

Ecco la mappa dei contagi circoscrizione per circoscrizione: prima (108), seconda (417), terza (218), quarta (365) quinta (422 ), sesta (266), settima (527), ottava (395). In provincia, invece, la maggiore concentrazione di casi positivi si registra a Carini (155), Monreale (130), Bagheria (124), Villabate (124) e Misilmeri (112) e Termini Imerese (83).

Ed è su questi numeri che si baseranno le decisioni adottate nelle prossime ore in prefettura. Nel frattempo Orlando stamani ha inviato una lettera a Renato Costa, al manager dell’Asp Daniela Faraoni, al prefetto Giuseppe Forlani e all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza per “chiedere che il flusso di informazioni sia costante ed univoco, giornaliero con riferimento alla situazione complessiva della città e dei singoli comuni, nonché almeno settimanale con il dettaglio per singole zone”.

Insomma, Orlando chiede di avere un solo interlocutore e costante. Così, in modo da evitare ulteriore confusione, errori o, come si precisa da più parti, “disallineamenti” che fotografano due realtà nettamente diverse a distanza di dieci giorni.


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