Terremoto tra colletti bianchi: 92 indagati, nomi eccellenti

Terremoto tra i colletti bianchi: 92 indagati, nomi eccellenti

Tra gli indagati dalla procura guidata da Luigi Patronaggio nell'inchiesta su Girgenti Acque anche Miccichè e Scoma

AGRIGENTO – Una maxi inchiesta coinvolge colletti bianchi e politici. Attorno alla figura dell’imprenditore Marco Campione e alla società per azioni, di cui era presidente, la Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, sarebbero ruotati una sfilza di interessi illeciti. Così sostiene la Procura guidata da Luigi Patronaggio. Si tratta però di fatti datati e resta da capire quali siano le esigenze cautelari da garantire a distanza di anni.

Si indaga per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. Sotto inchiesta per violazione delle leggi che regolano il finanziamento dei partiti ci sono anche il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè e il deputato di Italia Viva, ex Forza Italia, Francesco Scoma.

Nel 2017 Scoma era mandatario della campagna elettorale di Miccichè che avrebbe ottenuto 8.000 euro da Campione per spese di viaggi e soggiorni. Nella dichiarazione ritenuta falsa dagli investigatori il contributo dichiarato fu di 5.000 euro. Miccichè avrebbe ricevuto da Campione un’ulteriore e più cospicua somma di denaro, 25.000 euro, sempre secondo l’accusa in violazione delle regole sul finanziamento ai politici.

Indagato anche Giuseppe Giuffrida, consigliere comunale di Cattolica Eraclea, che avrebbe facilitato i contatti fra Marco Campione e politici locali e nazionali. Si parla di incontri con gli onorevoli Angelo Capodicasa e Cesare Damiano nell’agosto del 2015 per sollecitare l’impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge regionale del 2015 sull’acqua pubblica. Una legge non gradita da Campione. La legge fu effettivamente impugnata dal Consiglio dei ministri davanti alla Corte costituzionale il 22 ottobre 2015.

Giuffrida si sarebbe anche messo a disposizione per organizzare un incontro a Roma non solo con Cesare Damiano ma anche con l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti. Nessuno di questi politici risulta indagato.

Giuffrida invece avrebbe ottenuto in cambio assunzioni e incarichi professionali per persone da lui segnalate. Tra gli indagati per associazione a delinquere c’è anche Nicola Diomede, ex prefetto di Agrigento trasferito quando si seppe dell’indagine che lo coinvolgeva. Avrebbe favorito Campione e Girgenti Acque concedendo l’informativa antimafia senza considerare il reale pericolo di infiltrazioni mafiose nella società.

Altro indagato eccellente è Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato che avrebbe contribuito, pur senza farne parte, al rafforzamento e alla realizzazione degli scopi dell’organizzazione guidata da Campione. In particolare Pitruzzella avrebbe difeso da professionista gli interessi di Girgenti Acque nonostante il suo incarico pubblico gli impedisse di esercitare alcune attività professionale o di consulenza. Ci sono poi indagati per corruzione anche carabinieri e consiglieri comunali.
CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI