Montante, la microspia e il giornalista: Venturi teste al processo - Live Sicilia

Montante, la microspia e il giornalista: Venturi teste al processo

Ecco che cosa ha detto.
L'UDIENZA
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PALERMO – “Durante una riunione in Confindustria Centro Sicilia nell’aprile del 2015 il direttore Carlo La Rotonda mi disse che qualche giorno prima gli era stato ordinato da Antonello Montante e da Diego Di Simone (l’ex capo della Security di Confindustria, ndr) di effettuare una bonifica nei locali dell’associazione per verificare la presenza di microspie. La Rotonda mi aveva anche mostrato una microspia, a suo dire ritrovata, all’esito di quelle operazioni di bonifica, all’interno di un termosifone della sala d’aspetto”.

A raccontare l’episodio è l’imprenditore Marco Venturi, ex assessore regionale alle Attività Produttive, chiamato oggi a deporre come teste nell’ambito del processo che si celebra a Caltanissetta con rito ordinario sul Sistema Montante. “Contestai che mi sembrava assurdo tutto ciò – continua Venturi – e che bisognava contattare le forze dell’ordine. Su questi fatti abbiamo avuto anche una discussione violenta. La Rotonda mi disse che l’input gli era stato dato da Montante e De Simone e che la necessità di dar luogo a quelle operazioni all’interno degli uffici della associazione era scaturita da una visita che, due giorni prima, il giornalista Gianpiero Casagni aveva fatto. A suo dire era stato proprio Casagni a piazzare abusivamente la microspia”. La Rotonda, secondo quanto emerso dagli atti, andò a denunciare quel fatto soltanto diversi giorni dopo fornendo una versione diversa dei fatti. Nella denuncia formale, il direttore di Confindustria Centro Sicilia non aveva fatto cenno ai sospetti su Casagni e aveva motivato la bonifica come un’esigenza sorta in seguito a un’interruzione dell’energia elettrica.

“La mia impressione – ha detto Marco Venturi – fu che tutta questa vicenda fosse stata creata per far apparire il giornalista coinvolto in attività di spionaggio su Montante e che la stessa non fosse poi andata in porto per la netta contrarietà che avevo dimostrato”. Sono 17 gli imputati nel processo: l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell’Aisi Andrea Cavacece, Massimo Romano, Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa; il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo.

“Lumia mi disse che si era speso troppo per la campagna elettorale di Rosario Crocetta e che anche io, come altri imprenditori, avrei dovuto dare un contributo economico”. A dichiararlo è Marco Venturi, durante la sua deposizione. “Venne a trovarmi nella mia azienda per dirmi di questo contributo degli imprenditori alla campagna elettorale del presidente della Regione – aggiunge Venturi – poi a telefono mi disse che sarebbe passata a trovarmi la segretaria di Crocetta. Quest’ultima effettivamente passò ma io mi rifiutai categoricamente di dare un contributo. Di questo fatto, in un momento successivo, ne parlai con Montante il quale mi disse che gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù, Carmelo Turco e Totò Navarra avevano contribuito. Mi disse che Catanzaro e Navarra diedero somme cospicue, 150mila euro, altri con somme tra i 10 mila e i 20 mila euro. Aggiunse che avrei dovuto prendere i soldi e portarli nella casa di Tusa di Crocetta. Ovviamente rifiutai”.

]Riceviamo e pubblichiamo un commento di Diego Di Simone sull’articolo:
“Per dovere di informazione ritengo necessario sottolineare che presso la sede di Confindustria centro Sicilia con sede in Caltanissetta non è mai stata disposta né effettuata alcuna bonifica degli uffici, bensì un controllo tecnico dell’impianto elettrico, richiesto dal direttore Carlo La Rotonda e scaturito dalla frequente interruzione di corrente lamentata dai dipendenti. Solo a seguito di detto intervento si scopriva la causa del cortocircuito: una microspia installata in maniera maldestra e non funzionante. Ritengo opportuno aggiungere che il 18 dicembre 2020 (circa due anni fa) il sottoscritto ha formalizzato una denuncia a carico dell’ex presidente di Confindustria Centro Sicilia, Marco Venturi e dell’ex direttore di Confindustria Catania, Alfio Francesco Vinci per i reati di calunnia e di false informazioni al pubblico ministero . Dopo due anni ancora attendo qualcuno che si determini in un modo o in un altro, magari chiedendo approfondimenti sulla vicenda. Molto triste apprendere dalla stampa che Marco Venturi venga ancora oggi escusso come persona informata sui fatti proprio su questa vicenda”.


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