ROMA – “Io sono intervenuta molte volte da deputata, da vicepresidente della Camera, da ministra. Eppure la solennità è tale da non essere mai riuscita a intervenire senza sentimenti di emozione e profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi che, come premier, sono qui per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Sarà una grande responsabilità”. Sono le prime parole usate da Giorgia Meloni nel suo discorso programmatico tenuto oggi alla Camera dei deputati. Un discorso necessario per ottenere la fiducia da parte dei due rami del parlamento.
“Sono la prima donna incaricata come premier – ha detto concludendo il suo intervento -, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”.
Tanti i temi toccati dalla presidente del Consiglio. Dall’attualità ai temi dell’economia passando dal nuovo patto fiscale. E ancora: la riforma del presidenzialismo, il Sud, la transizione digitale, il lavoro e la famiglia, la lotta alla mafia, l’immigrazione e i diritti.