SERBIA – Il Parlamento serbo è stato teatro di violenti scontri scaturiti in una mega rissa tra maggioranza e opposizione durante il dibattito sulla legge di bilancio. L’opposizione ha interrotto la seduta esponendo striscioni e immagini che accusavano il governo di avere “le mani sporche di sangue” per il crollo del tetto della stazione ferroviaria di Novi Sad, avvenuto il 1° novembre, che ha causato 15 vittime.
Rissa in Parlamento: le motivazioni della violenza
La tensione è culminata quando Radomir Lazovic, del partito di opposizione Green-Left Front, ha posizionato un’immagine di una mano insanguinata sul podio del presidente, provocando una reazione del ministro della Salute, Zatibor Loncar.
Ne è scaturita una rissa con urla, spintoni e colpi tra i deputati. Nonostante l’arresto di dodici persone, tra cui un ex ministro, in relazione all’incidente, l’opposizione continua a chiedere le dimissioni del primo ministro Milos Vucevic, ex sindaco di Novi Sad durante l’inizio dei lavori di costruzione della stazione.
Italia: le risse negli anni
Anche in Italia, il parlamento ha vissuto episodi di scontri fisici tra deputati. Il 31 ottobre 2018, durante la discussione sul Decreto Genova, si sono verificate urla e momenti di agitazione tra deputati del PD e di Fratelli d’Italia.
Il 27 novembre 2019, durante il voto sulla riforma del Fondo Salva Stati, si sono registrate urla, minacce, spintoni e insulti tra deputati della Lega, Fratelli d’Italia e del Partito Democratico.
TUTTE LE NOTIZIE DAL MONDO DEL WEB SU LIVESICILIA: VISITA LA SEZIONE