Onorevole Miccichè, che succede il prossimo 2 dicembre?
“Niente. Non succede assolutamente niente”.
Il 2 dicembre, appunto, giorno fissato per la mozione di sfiducia al presidente Schifani, presentata dalle opposizioni. Conteggi e calcoli vaticinerebbero il respingimento. Poi, si vedrà. Ecco la lettura politica di Gianfranco Miccichè.
Perché niente?
“Perché la mozione non passerà e il governo e il presidente usciranno rafforzati. Oltretutto, in piena Finanziaria, la responsabilità è troppo grossa. Un esito favorevole per la minoranza manderebbe tutto a monte, parliamo di soldi che servono ai siciliani. Sarà un nulla di fatto per motivi aritmetici e politici”.
Allora, seguendo il suo ragionamento, perché le opposizioni l’hanno presentata?
“Dovrebbe chiederlo a loro. Posso immaginare per un ritorno d’immagine perché, da quel punto di vista, era difficile non presentarla, con tutti i problemi giudiziari della Regione. Visto che si è parlato di inciuci e di mance, la mozione di sfiducia è anche un modo per allontanare i sospetti, quasi obbligatoriamente. Per l’opposizione ci sta. Solo, io l’avrei organizzata dopo la Finanziaria”.
La questione giudiziaria ha un peso significativo per la maggioranza, tra l’inchiesta su Cuffaro e quella che coinvolge il presidente Galvagno e l’assessore Amata, per Fratelli d’Italia. Come vede il centrodestra in Sicilia?
“Aspetteremo l’esito delle indagini. Intanto, mi pare che il centrodestra, dopo le regionali, a livello nazionale, sia in grande fibrillazione. L’uscita di Salvini che vuole dare suggerimenti per il candidato in Sicilia è incredibile e fuori luogo, per giunta alla vigilia di una mozione di sfiducia”.
Già il centrodestra non è che abbia avuto esaltanti prove d’aula, pensiamo ai franchi tiratori…
“Tutto dipende da Antonio Tajani. Deve intervenire, se Forza Italia vuole ricandidare Schifani, come mi auguro. Deve dire, anche a prescindere da Salvini: cari miei, la Sicilia non si tocca, Renato Schifani è il candidato”.
E questo bloccherebbe le fibrillazioni?
“Certo. E garantirebbe un finale sereno di legislatura. Poi, ci sono i problemi anche tra i siciliani di Forza Italia che non si sentono calcolati dal loro presidente. Io gliel’ho detto pure a Renato: vai incontro alle esigenze di tutti. Un umile suggerimento, si intende”.
Sorpreso dal ‘caso Cuffaro’, per quello che emerge, fin qui, dalle cronache?
“Quando Totò annunciò di volere tornare a fare politica, espressi la mia contrarietà con un comunicato. Gli suggerii di non andare oltre. Ricordo che si arrabbiò moltissimo. Aspettiamo comunque, lo ribadisco, l’iter giudiziario”.
Lei, ovviamente, voterà contro la mozione di sfiducia?
“Ovviamente”.

